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Usciamo da ogni crisi e da ogni inganno – di Antonella Casini.

Usciamo da ogni crisi e da ogni inganno

 

Oggi in Italia c’è crisi: nel governo, nelle persone, nella fede, nelle famiglie, nelle relazioni, nel lavoro. I giovani soffrono maggiormente: non trovano risposte, né lavoro; non riescono a formare una famiglia, i bimbi non nascono più. Questa “crisi” è mondiale e dura da secoli. Perché? Anche dopo Cristo, l’uomo è rimasto sull’uomo, mettendo “soldi, sesso e successo” prima di Dio e della persona. Nessuno ha visto o risolto e così l’errore è cresciuto nel tempo. Oggi l’1% della popolazione mondiale possiede l’80% delle ricchezze e con l’inquinamento abbiamo quasi distrutto la natura.

 

Si inizia a sentire la necessità di un cambio, le grandi multinazionali annunciano “svolte etiche”, ma non basta: c’è bisogno di una trasformazione radicale, che parta dal recupero di ogni persona, coppia, famiglia e società, fino alla solidarietà completa, perché “la vita non s’inganna”. L’esperienza di Padre Angelo Benolli O.M.V., fondatore e presidente di “Italia Solidale – Mondo Solidale” è provvidenziale! In 60 anni d’incontri quotidiani con molte persone come sacerdote, antropologo, scienziato e missionario, si è trovato davanti l’enorme sofferenza dell’umanità, ha constatato l’impotenza della scienza che non vede Dio e l’anima e della spiritualità che non entra nella vita, ma non si è adattato a questi errori secolari. Passando anni da solo con Dio, come Abramo, nel servizio agli altri, ha sviluppato una nuova e completa antropologia, espressa nei suoi libri e documenti, portando la scienza alla fede e la fede alla vita e rimettendo al centro Dio e la persona per l’Amore.

Oggi, con questa base, 2.500.000 di persone, in Italia, Africa, India e Sud America, vedono e risolvono inganni secolari, ritrovano sé, la fede, la capacità di ben amare e ben lavorare fino ad essere sussistenti e solidali. Questo cammino è sostenuto dall’esperienza della comunità formata da 5 famiglie: i “giardini”, che s’incontrano tutte le settimane con i libri di P. Angelo, per esprimersi, condividere e pregare. 
Tutte queste famiglie sono in relazione tra loro con il nuovo modo di fare adozione a distanza. Ogni famiglia italiana salva un bambino nel Sud del mondo e coinvolge altre famiglie del suo territorio. Così si formano altri “giardini” e si salvano altri bambini. Anche le famiglie del Sud del mondo, che hanno ricevuto l’adozione, testimoniano e trovano famiglie del posto per salvare i bambini bisognosi degli altri continenti. Così, nel mondo, ognuno ritrova sé, Dio, vere relazioni e si esce da ogni crisi! Vi offriamo un documento di P. Angelo che parla di questo.

Antonella Casini

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GIARDINI D’AMORE (di Padre Angelo Benolli, tratto dalla rivista Acqua & Sapone)

1) È la carità che salva dalla morte un bambino, l’inizio della nostra salvezza.

2) Oggi per trovare se stessi e sane relazioni come tutti necessitano, c’è necessità d’incontrarsi, salvando insieme dalla morte i bambini.

3) Troppe parole sentiamo, troppe aspettative e richiami ridotti ci vengono proposti, ma la nostra vita ha bisogno di contenuti ed esperienze forti e libere di qualità.

4) Trovare persone degne e di qualità che facciano fare almeno un’adozione è la base per soddisfare la nostra dignità ed iniziare a permanere ed avere scambi di qualità, di vita, che superino il mangiare, il vestire, gl’incontri fasulli o le gite superficiali.

5) Di questa dignità e di questi scambi di dignità, tutti ne abbiamo immensamente bisogno.

6) Purtroppo la vita personale, lavorativa e relazionale di oggi mai soddisfa in pieno i nostri bisogni.

7) Noi vogliamo aiutare le persone e le famiglie a scoprire e testimoniare la propria dignità attraverso la carità, l’amore e la libertà.

8) Basta essere dipendenti e schiavi di qualsiasi riduzione di vita, di falsità, isolamento e malattia.

9) Noi abbiamo l’esperienza di comunicare in spirito e verità con oltre 2.500.000 di persone che sono libere e sanno amare. Tutte hanno cominciato a vivere con questo nuovo modo di fare un’adozione a distanza.

10) Poi tra loro hanno formato comunità che si basano sui 10 libri che io ho scritto ed oggi ormai vivono solo nell’esperienza di complete relazioni a livello personale, familiare, comunitario, nazionale e mondiale.

11) Anche in Italia abbiamo già molte persone, famiglie degne, libere e con esse, in tutti i territori regionali, facciamo già qui l’esperienza di costituire veri e nuovi giardini di vita personali, familiari, che via via sempre più vivificano e risolvono ogni riduzione e falsità di vita esistenziale, culturale, scientifica, religiosa, politica e sociale, senza sostituirsi a nessuno. Aiutiamo tutti ad essere quello che sono per incontrare pienamente se stessi, la famiglia e la realtà. 


Laura: “La malattia mi ha fatto muovere”

 

Vivo a Roma Nord ed ho 59 anni. Da sempre “iperattiva”, brillante, con molta anima, un marito avvocato, due figli, una famiglia perfetta, una vita piena di impegni, viaggi, feste… Nel 2007 mi diagnosticarono una malattia degenerativa che mi avrebbe paralizzata in poco tempo. Un giorno incontrai un neurologo che aveva una visione diversa della malattia: mi disse che la malattia è un messaggio che l’inconscio ci dà quando non si vive la propria vera natura, perché i condizionamenti dovuti a mancanze d’amore non ce lo permettono, facendoci vivere nella falsità senza rendercene conto. Compresi che dovevo mettere in crisi la mia vita, le relazioni (soprattutto quelle familiari), insomma: tutto quello che per me era “certo e perfetto”. Dissi al medico che preferivo tenermi la malattia! Mio figlio più piccolo mi parlò di un sacerdote che affermava cose simili, ma essendo agnostica e anticlericale non ci feci caso. Nel 2009 partecipai alla presentazione dell’ultimo libro di questo sacerdote, che si chiama P. Angelo Benolli, il libro era “La vita non s’inganna”.

Sentivo che ciò che P. Angelo diceva mi corrispondeva, ma soprattutto riscoprii Gesù. L’avevo sempre visto come uno “bravo e buono”, ma mi resi conto che c’era molto di più. Cominciai anche ad incontrarmi con altri d’Italia Solidale, in particolare con Daniela, che aveva fatto un percorso di rinascita e recupero anche fisico. Insieme leggevamo i libri e condividevamo. In questo cammino ho incontrato Dio, la Madonna, ho cominciato a riconoscere e prendere le mie croci con Cristo per risorgere. La più grande fu quella di affrontare mio marito, desideravo che tra noi ci fosse amore vero e non la dipendenza, che, senza saperlo, vivevamo. Lo affrontai, gli dissi tutto, anche episodi che mai avrei pensato di rivelargli; che spesso fingevo, cercando di apparire come lui voleva. Ci sono state conseguenze, ma quello fu anche un periodo bellissimo. Entrambi ci siamo aperti l’uno con l’altra, come non avevamo mai fatto, era come se il nostro amore fosse nato in quel momento. Cominciò anche lui un percorso. Però non era facile far fronte alle debolezze, al vecchio, ai “diavoli”, quindi il mio corpo, lentamente, continuava a paralizzarsi, finché, tre anni fa, sono stata operata di tracheotomia.

Mentre ancora ero ricoverata, dopo l’operazione, sentii la forte spinta a proporre adozioni a distanza a chiunque mi si presentasse davanti. Sentivo che dovevo stare sulla Vita, sull’Amore e qualche bambino è stato salvato. Dopo qualche tempo, Antonella, che segue il mio territorio, mi ha chiesto di formare io un “giardino”,  coinvolgendo nuove persone degne e per me è stata una grande opportunità: mi sono sentita onorata nel ricevere una chiamata per partecipare con Dio alla carità. Ho trovato 9 persone che hanno attivato altrettante adozioni a distanza! La comunità (il “giardino”) si è formata e con gioia. Avrei ancora molte cose da raccontare, ma ciò che voglio precisare è che, grazie a questa cultura ed alla missione per salvare i bambini e formare il giardino, la paralisi si è fermata da più di tre anni, anzi sono migliorata! La malattia mi ha fatto “muovere” per la vita e per l’amore, assecondando la mia anima con Dio. Con gioia continuo a camminare e invito tutti a partecipare.

Laura Sciuto

Dal sito Il Caffe TV

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