Dall’Africa, India e Sudamerica per aiutare noi italiani a fare giardini e salvare i bambini
Testimonianze di Angelous Kermu, Enyasio Teko, Veronique Mukakayiro, Remya Shajiu, Raju Marapaka, Amparo Chilito e Maria Liliana Benitez Acosta
Testimonianza di Angelous Kermu
“Ringrazio questa “nuova cultura” di vita che mi ha permesso di essere quello che sono oggi. Ero cieco ma adesso posso vedere, ero nelle tenebre ma adesso sto recuperando la luce, ero morto nelle mie forze ma adesso sono vivo ma soprattutto questo movimento mi sta dando la possibilità di entrare nella mia storia personale perché io possa risolvere tutti gli errori presenti e passati ed amare”
Il più grande regalo che ho ricevuto attraverso questo movimento è una chiamata missionaria attraverso il Carisma a compiere un grande passaggio nella mia vita per uscire da tutte le falsità e mantenere la mia identità che è il mio personale tesoro, che mi chiama ad amare me stesso, a recuperare pace e libertà nella mia vita e che mi chiama a combattere per la libertà delle altre persone che stanno cercando la vita.
La mia più grande schiavitù prima di incontrare questa cultura del Carisma è che non ero in grado di comprendere o conoscere me stesso, quindi non mi potevo rispettare e la mia vita era in una confusione totale. Era difficilissimo per me dare un valore alla mia vita, alla mia dignità ed invece di salvaguardarla e servirla, non facevo altro che distruggerla.
Ma ringrazio questa cultura che mi ha permesso di essere quello che sono oggi. Ero cieco ma adesso posso vedere, ero nelle tenebre ma adesso sto recuperando la luce, ero morto nelle mie forze ma adesso sono vivo ma soprattutto questo movimento mi sta dando la possibilità di entrare nella mia storia personale perché io possa risolvere tutti gli errori presenti e passati ed amare. In questo mio cammino, ho proprio colto che la chiamata che Dio mi ha fatto ed il suo amore sono stati posti dentro di me prima che fossi messo nell’utero di mia madre e quando sono stato scelto tra milioni e milioni di spermatozoi è stato per un’alleanza che il Signore ha fatto con me e che ha continuato nei primi 30 giorni e che continua inconsciamente anche oggi e che fa sì che io non sia il figlio dei miei genitori o della cultura. Ho scoperto tutto questo attraverso il video del bambino intrauterino ed attraverso diversi libri e documenti.
Dopo tutta questa bellezza, anche io ho incontrato una relazione avvelenata con mia madre e contraria alla relazione di rispetto che avevo sperimentato con Dio e tutti i condizionamenti da mia madre sono passati a me. I miei genitori erano molto immaturi e dipendevano dalle credenze tradizionali. Mia madre non era in grado di mettere al mondo dei bambini, sveniva continuamente, e così fu portata dagli anziani, che le diedero delle erbe tradizionali e gli fecero dei riti magici. Quando lei rimase incinta di me tutti credettero che io fossi il frutto di questi riti magici. Sono cresciuto così in una famiglia falsa, confusa e lontana da Dio. Fui battezzato solo dopo un mese dalla mia nascita, ma nello stesso tempo i riti magici continuavano e crebbero in me tante false credenze.
Andavo in chiesa ma non avevo un’esperienza di vera fede, ero ferito nell’amore e dunque lontano da una vera relazione con Dio, con me stesso e con gli altri. I miei genitori erano violentissimi, si picchiavano di continuo e tutta questa violenza ricadeva su di me e sugli altri bambini, ma in maniera particolare su di me perché quando avevo solo 9 anni mia madre mi abbandonò. Da allora iniziai a lottare per la mia vita, per la mia libertà ed indipendenza lavorando duramente come uno schiavo, pensando di poter avere pace lavorando o di risolvere i problemi che avevo con mia madre. Invece sono caduto in un grande disordine, perché ho posto il lavoro prima di Dio, della mia persona, della coppia, della famiglia ecc.. Questa mancanza di sviluppo mi ha portato a cercare mia madre nelle ragazze quando avevo solo 14 anni perché la mia sessualità era molto colpita e pianificavo così di sposarmi. Quando ho raggiunto i 16 anni mi sono sposato con una ragazza ed inconsciamente ho iniziato a ripetere la violenza che avevo ricevuto dai miei genitori e solo dopo 3 giorni l’avevo già picchiata. Dopo un anno ho sposato un’altra ragazza e sono diventato poligamo così come era mio padre, i miei fratelli e tutto il clan. Da li ho iniziato a stare male, con continui mal di testa, mal di stomaco, prendevo delle medicine ma non c’era nessun miglioramento.
Ero sempre pieno di rabbia e violenza, non riuscivo a perdonare nessuno e pregavo sempre di morire, mentre mia moglie soffriva anche lei per una serie di malattie e dolori. Ero pieno di problemi e la mia famiglia era sempre nel pianto e tutto questo era causato dai condizionamenti culturali e dalla confusione che ne derivava, avevo perso la mia identità e mi ero identificato negativamente con la cultura che mi circondava pensando che fosse tutto normale. Ero diventato del tutto paranoico e sadomasochista, ed è stato in quel momento che ho incontrato la cultura di Italia Solidale attraverso l’adozione del mio terzo figlio.
Grazie Padre Angelo, grazie, grazie e grazie ancora per i tuoi libri, attraverso i quali sono riuscito a tornare piano piano alla vita, perché ho iniziato ad avere risposte alle mie sofferenze. Ringrazio per l’impegno missionario che pian piano ho assunto, per la relazione con Marco e con Rita, che sono i due volontari con cui sono più in relazione e che mi sostengono a trovare e mantenere me stesso nella chiamata missionaria che ho di prendere posizione contro tutto quello che è falso a livello culturale, religioso perché io possa riconoscere qual è il vero amore per me stesso, per il mio bambino interiore e quello per tutti i bambini che soffrono per le mancanze di vero amore. Sono riuscito ad uscire alla poligamia grazie ad una profonda terapia personale ma anche attraverso l’esperienza che ho fatto in Italia nel 2012 dove per un mese e mezzo ho potuto ricevere approfondimenti e sostegno che mi hanno aiutato a cogliere che la persona è libera solo nell’amore di Dio. In quell’esperienza ho vissuto grandi scambi con tutti i volontari di Italia Solidale ed anche con i volontari donatori che mi hanno guarito nel profondo.
Tutti gli approfondimenti scritturali di Padre Angelo, pieni di luce e di una vera strada di salvezza in Cristo, mi hanno aiutato a purificarmi da tutti gli insegnamenti religiosi ricevuti ma senza nessun collegamento alla vita. Vedo come oggi la nuova esperienza che si può vivere a Malga Zures, a cui io non ho partecipato nel 2012, e la missione che state facendo di creare giardini per salvare i bambini in tutti i territori è qualcosa di meraviglioso e necessario per tutte le persone che si vogliono impegnare per creare queste relazioni eucaristiche nei gemellaggi che possono salvare come è la volontà di Dio l’intera umanità.
Sono toccatissimo nel vedere tutte le relazioni che nascono attraverso le adozioni a distanza con gli Italiani, i donatori locali, le adozioni intercontinentali e quelle interstatali. Personalmente quando ci è arrivata la proposta di trovare dei donatori locali non credevo fosse possibile e sono entrato in contrasto ma poi ho visto che quello era un mio condizionamento, causato da tutte le sostituzioni della persona con Dio che avevo ricevuto dall’utero materno e che impedivano di credere nell’amore vero che oggi invece vedo realizzato in tutti questi gemellaggi e relazioni.
Angelous Kermu, Orussi, Uganda Solidale
Testimonianza di Ignatius Teko
“Con mia moglie abbiamo deciso di andare a vivere lontano da loro per non esser condizionati dalle usanze per cui la donna viene considerata meno importante degli animali“
Ringrazio Dio per il dono dello Spirito Santo attraverso l’antropologia che viene dall’esperienza di padre Angelo, per come lui ha scoperto come la persona può tornare alla creazione di Dio nei primi 30 giorni per vedere e risolvere i condizionamenti personali di mancanza di amore e di relazioni. Infatti Gesù è divenuto la roccia di salvezza, perché è stato crocifisso, è risorto e ha sconfitto il diavolo che vuole distruggere la vita.
Sono cresciuto in una famiglia poligama e mio padre era considerato praticamente ricco perché aveva tre mogli, di cui mia madre era la prima, ma a causa proprio di tutta la violenza e del non amore si sono separati. Io sono il primogenito e con la nascita del secondo figlio, mia madre non ha più avuto tempo per relazionarsi con me. Quindi sono cresciuto senza l’amore
di entrambi i genitori.
Sono stato affidato a dei parenti e con questi nuovi genitori senza amore e relazione, mi sono chiuso, depresso, e sono stato considerato come schiavo utile solo per lavorare. Quando ho iniziato a cercare relazioni e a cercare amore, ho trovato amici con cui pregavamo molto pensando di risolvere in questo modo le mie sofferenze e negatività, che però avevo registrato nelle cellule nervose. Solo attraverso i documenti di padre Angelo ho visto che i miei condizionamenti possono essere risolti con luce, silenzio e relazione con Dio, con me stesso e con gli altri
Andando avanti mi sono sposato aspettandomi di trovare il vero amore e nel matrimonio ho trovato anche l’opposizione dei genitori di mia moglie che, seguendo la cultura africana, non accettavano che mi sposassi senza pagare la dote. Invece Dio ha creato ogni bambino a sua immagine e somiglianza con energie uniche che non possono essere comprate da nessuno. Ho visto che quindi non potevo dipendere da loro perché ripetevo questa dipendenza come ero dipeso dai miei genitori, quindi con mia moglie abbiamo deciso di andare a vivere lontano da loro per non esser condizionati dalle usanze per cui la donna viene considerata meno importante degli animali.
In tutto ciò abbiamo avuto il primo figlio che purtroppo nelle prime settimane di vita si ammalato di un cancro alla pelle e all’ intestino. Ci siamo mossi di ospedale in ospedale ma l’unico rimedio per lui era di ricevere una donazione di sangue regolarmente e questo è andato avanti per tre anni senza che capissimo il motivo. Successivamente, attraverso la nostra meditazione personale ed attraverso impegno a leggere i documenti di padre Angelo, abbiamo colto che tutto ciò era una ripetizione di condizionamenti inconsci provenienti da generazioni e che si erano riversati su di noi e sui nostri figli. In quel momento, quando abbiamo riportato nostro figlio dai dottori, lo hanno controllato ed è risultato guarito. Lodo Dio per questo! Ma non basta dire che mio figlio è guarito o che io sto bene, sento che devo partecipare alla volontà di Dio, per essere una persona vera e capace di amare e di relazionarmi.
Questo riguarda specialmente il punto della ricerca dei donatori locali dove Dio ci chiama a muoverci. Ho personalmente trovato un donatore locale, una persona molto semplice che si è reso disponibile ad adottare a distanza un bambino in India con cui siamo collegati e sento che per me relazionarmi attraverso le lettere con i due donatori, uno italiano, ed uno indiano, e con la famiglia indiana che ha trovato il donatore per il mio secondo figlio. Tutto questo è l’unico modo per recuperare pienamente la mia sessualità, i disordini e le confusioni.
Per questo prego per la nostra missione, le nostre zone, famiglie e per tutti i donatori, che siano capaci di incontrarsi ogni settimana e mensilmente sui libri di Padre Angelo Benolli e sul Carisma, per condividere l’esperienza delle proprie vite e così venire fuori da ogni inganno. Ringrazio i missionari collegati con noi per il modo in cui sono impegnati e a come stanno partecipando nella carità per la salvezza della vita dei bambini. Grazie, in Cristo.
Ignatio Teko, Oleru, Karamoja, Uganda Solidale
Testimonianza di Véronique Mukakayiro
“Grazie ai libri di Padre Angelo ho cominciato ad avere amore che mai avevo vissuto fin da bambina“
Buongiorno a tutto il Mondo Solidale, sono Mukakayiro Véronique e questa è la mia breve testimonianza. Sono nata in una famiglia semplice, mio padre sordomuto a causa della malattia della meningite, mia madre amava il lavoro più della vita dei bambini e in me vivo questo ricordo. Quando avevo 7 anni ho iniziato a svegliarmi alle 4 del mattino per andare a prendere l’acqua e a fare gli altri lavori che mia madre mi dava da fare. Quando mia madre ci diceva che era l’ora di svegliarsi non ce lo diceva ma ci buttava dell’acqua fredda addosso. Sono cresciuta senza l’amore di mio padre e di mia madre e anche senza avere la libertà di relazionarmi con gli altri. All’età di 25 anni mi sono ammalata di asma, spesso avevo delle crisi. Poi noi ci siamo rifugiati in Burundi per la guerra e ho deciso di abbandonare la mia famiglia. Sono andata a Bujumbura, capitale del Burundi e dopo un anno mi sono sposata, ma in un matrimonio non legale. Non avevo amore per questo ragazzo, volevo solamente avere una possibilità di vivere perché comunque pensavo che nessuna persona o ragazzo mi poteva accettare. Ho messo al mondo 3 figli maschi, ma nel mio ritornare in Rwanda uno dei tre è morto durante il viaggio e anche il papà del bambino è morto. Sempre continuavo ad avere questa malattia dell’asma fino al 2012.
Quando Donato Leone ha iniziato a venire nella nostra missione, ho iniziato a conoscere i miei condizionamenti che io ho nella mia vita ma sempre avevo paura di testimoniare. Conoscevo anche il francese, ma avevo paura di parlarlo. Ringrazio molto Dio perché ci aiuta a guarire le nostre vite in tutto il mondo. Donato mi ha aiutato molto a parlare il francese ad uscire dai miei isolamenti e a testimoniare; ho cominciato a conoscere meglio e a vedere meglio la causa dell’asma e in quel momento mi sono meravigliata, stavo respirando bene e ho visto anche perché avevo paura dell’acqua fredda.
Prima non potevo respirare, ho preso moltissime medicine, ma non sono mai guarita. Ho avuto la vera medicina solamente attraverso questa cultura di vita di Padre Angelo Benolli. Grazie ai libri di Padre Angelo ho cominciato ad avere amore che mai avevo vissuto fin da bambina. Quando leggevo i punti di questo libro cominciavo a comprendere qualcosa, cominciavo a vedere quello che in me non andava. Poi ho cominciato a testimoniarlo immediatamente e quindi vedevo qualcosa e subito lo testimoniavo.
In quei giorni, abbiamo perso una delle persone più coinvolte delle famiglie solidali. Io non lo sapevo, mi trovavo in un’altra provincia a tre ore da casa mia per una festa di matrimonio e all’improvviso ho avuto uno shock, una crisi, mi sono allontanata dalle persone e ho iniziato a pregare Dio. Dopo qualche minuto, mi hanno chiamato per dirmi che la vita di questa donna si era fermata. Ho pregato e la crisi si è arrestata senza prendere le medicine. La vera medicina è essere in questa cultura e leggendo e testimoniando i libri di Padre Angelo Benolli. Io ho guarito la mia malattia aiutando a guarire le persone nel mondo. Se io non avessi avuto questa cultura, avrei passato ai miei bambini questa malattia. Questa cultura, questa missione, questo nuovo modo di fare adozione a distanza, mi ha aiutato a salvare la vita di molti altri bambini nelle nostre missioni e ho preso con me anche quattro bambini orfani grazie a tutto questo. Grazie Padre Angelo, che attraverso i libri, i documenti e i volontari, ci hai fatto conoscere questa cultura. Che Dio ti guardi e benedica sempre.
Mukakayiro Véronique, Rwanda Solidale
Testimonianza di Remya Shajiu
“E’ molto povera e vive in una piccolissima stanza con un letto e una tavolo con le due figlie insieme ad altri 10 membri della famiglia sulle rive di un fiume… che è una fogna“
Remya è una giovane donna sposata da 10 anni in un matrimonio combinato, ha 2 bambine piccole e il marito da 2 anni lavora fuori dall’India in Arabia Saudita. Remya è protestante e frequenta una chiesa di confessione pentecostale che la sostiene in questa missione di carità ma allo stesso modo le ha passato tanta falsa spiritualità e ripetitività. Ha iniziato il suo cammino solo due anni fa e in poco tempo con umiltà si è messa a disposizione di Dio e delle famiglie della sua missione di Vithura. Quest’anno partendo da sole 25 famiglie ha sostenuto la missione ad arrivare alla completezza delle 4 zone e 40 comunità in 2 mesi. Lei è molto povera e vive in una piccolissima stanza con un letto e una tavolo con le due figlie insieme ad altri 10 membri della famiglia sulle rive di un fiume… che è una fogna. Ha iniziato a leggere a fine 2016 i libri di Padre Angelo Benolli “10 punti di sviluppo di vita e missione“ e “uscire da ogni inganno” più per la traduzione che per un profondo coinvolgimento. Ora ricevuta la testimonianza anche di Jisna e sostenuta con più intensità dai volontari italiani in particolare Paolo e Luca sta iniziando a entrare nei contenuti a livello personale iniziando a prendere posizione in famiglia e in missione.
Durante l’ultimo anno il marito si è opposto con forza alla sua scelta missionaria tanto da arrivare a convincere la sua famiglia ad organizzare passaporto e visto per far trasferire Remya a lavorare in Arabia Saudita con lui. La famiglia ha speso quasi 1000 euro per le pratiche del visto e trovandole un lavoro da infermiera da 1000 euro al mese. Dopo alcuni giorni di silenzio, contrasti e preghiere Remya ha deciso di rinunciare nuovamente a questa proposta, di non parlare più con il marito a queste condizioni di costrizione, proponendosi con libertà per una missionarietà a tempo pieno perché Dio viene prima. Davanti a questa forte testimonianza e presa di posizione sentiamo la sacralità dell’anima della sua persona e la dignità che è dentro ogni persona in Kerala e nel Mondo e non vogliamo far cadere questa spinta alla Vita. Vogliamo sostenere la missionarietà di Remya partendo dalla sua missione a Vithura per arrivare alla creazione di una nuova possibile missione vicina fino ad arrivare ad una missionarietà più universale per tutto il Kerala ad esempio attraverso il proseguo di traduzione dei libri di Padre Angelo. E’ importante il movimento di Remya perché aiuta il Kerala a rimanere collegato a tutta l’India. .
Paolo Pizzolato e Eleonora Barboni per Kerala Solidale in comunione con India Solidale – Mondo Solidale
Testimonianza di Raju Marapaka
“Posso dire che questo movimento mi ha ridato una vita e restituito l’ordine, la fede, l’amore e la luce e le relazioni con mia moglie e i miei figli”
Quando avevo cinque anni ho perso mia madre. Mio padre ha deciso di mandarmi in collegio dove sono rimasto per molti anni fino alla fine degli studi a circa 18 anni. In collegio i genitori dei miei amici venivano a visitarli ogni tanto ma per me i genitori non venivano mai. Guardavo i miei amici e piangevo e isolato in cerca dell’amore dai genitori che mi mancava.
Dopo aver ottenuto la mia laurea hanno deciso il mio matrimonio con una mia cugina; non ero interessato ad accettarla come mia compagna di vita, ma per la grande dipendenza dai miei genitori ho accettato di sposarla. L’ho sposata, ma i giorni passavano e la mia vita era difficile da vivere. Non avevo soldi e lavoro e per questi problemi picchiavo regolarmente mia moglie che consideravo responsabile di tutti i nostri problemi avendola sposata. I miei due bambini erano terrorizzati e si nascondevano a me. Un giorno sono andato dal mio parroco a chiedere soldi o lavoro, ma lui mi indirizzato alla suora che stava aiutando la gente nel villaggio attraverso Italia Solidale. Sono andato da lei, ho chiesto soldi, mi ha dato un libro, “I dieci punti di sviluppo di vita e missione” di Padre Angelo Benolli, ma non ero interessato a quel libro, avevo bisogno di denaro. La prima volta che aprii il libro non capivo niente. Poi ho iniziato a leggere e mi ha toccato in particolare il punto 3 sulla coppia e la famiglia. Guardando la realtà del rapporto moglie, marito e figli, mi sono lentamente reso conto di me stesso e del mio rapporto con mia moglie. Non avevo mai visto che non avevo un buon rapporto con lei e i bambini, credevo fosse tutto inevitabile. Leggendo il libro e meditando, mi ero reso conto che la mia vita era stata difficile e vivevo nell’oscurità. Nella mia vita non c’era nessun ordine, fede, luce, amore e relazione eucaristica. Ma lentamente ho realizzato la mia situazione ho iniziato ad amare me stesso e la mia famiglia. Ho cominciato a testimoniare ai miei vicini ciò che scoprivo su di me e come il mio rapporto cominciava a cambiare in famiglia. Cosi nel villaggio ho coinvolto in questo movimento molte famiglie che hanno partecipato a questa “nuova cultura” di vita. Abbiamo atteso l’adozione a distanza per 3 anni mentre abbiamo cominciato a fare esperienza dei libri di P. Angelo Benolli che mi hanno reso una persona forte nella mia sessualità e hanno permesso una crescita spirituale nella mia vita.
A gennaio 2018 P. Angelo è venuto in India per il meeting di india Solidale e Marco Casuccio, il responsabile della nostra missione, mi ha invitato. Ho chiesto il permesso al mio ufficio ma me l’hanno negato. Ho deciso di andare lo stesso all’incontro, era troppo importante per me incontrare P. Angelo che aveva cambiato la mia vita e quella di tante persone attorno a me. Lì sono stato molto sconvolto da P. Angelo, soprattutto quando ha detto a noi dell’India che questo è il momento di superare tutte le dipendenze e debolezze per vivere come vere persone indipendenti maschio e femmina; questo mi ha fatto diventare una persona forte. Dopo che Marco è venuto a visitare il mio villaggio, l’ho aiutato a tradurre. Ma così mi hanno licenziato. Nonostante questo fatto mi abbia messo in seria crisi economica per mesi e mesi ho sentito importante continuare a coinvolgermi nel movimento facendo tanti incontri nelle zone per formare nuove comunità portando loro a luce dei libri di P. Angelo Benolli.
Posso dire che questo movimento mi ha ridato una vita e restituito l’ordine, la fede, l’amore e la luce e le relazioni con mia moglie e i miei figli. Sto superando la mia dipendenza dai miei genitori, parenti, sono in grado di amare mia moglie e i miei figli. Cammino nella luce. E proprio la strada giusta.
Stavo venendo in Italia il 3 ottobre uno di una delle tante compagnie con cui ho fatto colloqui di lavoro mi ha chiamato per darmi un lavoro il giorno dopo… dopo 9 mesi di ricerca a vuoto, ma ho detto loro che non sarei andato perché farò un vero lavoro per salvare i bambini poveri di spirito e anima soffocati per mancanza di amore e anche le famiglie che sono rovinate per mancanza di esperienza di Dio, amore, fede e relazione vera tra moglie e marito.
Ho deciso di creare attorno a me un nuovo giardino di vita che salva la vita dei bambini. Posso dire di sentirmi ogni giorno più forte nella sessualità e spiritualmente. Tutta questa esperienza nel movimento di Italia Solidale – Mondo Solidale mi ha fatto ritrovare una vita felice con la mia famiglia. Per questo ringrazio Dio e P. Angelo Benolli per l’opportunità che mi ha dato di essere qui e condividere la mia vita in Italia.
Raju Marapaka – Malkapur, Telengana, India Solidale
Testimonianza di Amparo Chilito
“Ha sempre dedicato alla missione molte ore ogni settimana. Non si è mai messa al posto delle persone degne o le famiglie, che la stimano molto, e ha fatto sempre tutto in modo gratuito. Per sostenersi, finora, ha fatto la lavandaia o la contadina”
Amparo Chilito proveniente dalla missione di “Chachawala Solidale – Italia Solidale”. E’ una donna di 45 anni che è con noi dal 2008. Sua madre è morta quando aveva 20 giorni e il padre l’ha abbandonata affidandola al fratello di sua madre e a sua moglie. Con i genitori adottivi si trova abbastanza bene, ma quando ha 12 anni, le muore anche la madre adottiva. A questo punto lei si chiude in sé e si attacca moltissimo a suo padre adottivo. Si sposa giovanissima, a 16 anni. A 22 anni ha già 4 figli. In quell’anno muore suo padre adottivo e lei entra in una profonda depressione che la fa rimanere a letto per 6 mesi. Dopo di che si riprende quel tanto che basta a svolgere i suoi compiti quotidiani, ma resta chiusa e depressa, senza relazione con i figli e con il marito cui rimprovera continuamente di non fare abbastanza per la famiglia che si trova in stato di estrema povertà.
Conosce il movimento di “Italia Solidale” molti anni dopo, quando i suoi figli più grandi, giovanissimi e già sposati, ricevono l’adozione a distanza ed entrano a far parte della missione. Grazie ciò, Amparo legge i libri di P. Angelo Benolli e, grazie alla luce che riceve, coglie la sua immensità come persona e l’immensità di Dio che è Padre e Madre e vede che quello che provava per suo padre adottivo non era amore, ma debole attaccamento dovuto alla non relazione con sua madre e con suo padre. Così esce dalla depressione.
Dopo un po’ di tempo, i suoi figli subiscono gravi minacce e violenze dalla guerriglia a causa di liti familiari con un lontano cugino appartenente ai gruppi armati, che voleva appropriarsi di una piccola striscia di terra che dava loro da vivere. Lei rimane molto sorpresa di vedere che i suoi figli, grazie al cammino che stanno facendo con i libri di P. Angelo, non rispondono alla violenza con la violenza, non scatenano una faida (com’è normalissimo in Colombia), ma sono capaci di mantenersi fermi e, poco a poco, risolvere la situazione senza uccidere nessuno.
Con tutte queste esperienze Amparo sente nell’anima il valore immenso del Carisma anche per tutte le altre famiglie del territorio e del mondo e quindi assume la missione mettendo Dio, se e il Carisma prima dei figli, dei nipoti e del marito. Per me è sempre stata un preziosissimo ed unico aiuto. Ad esempio, è stata importantissima quando le autorità indigene volevano cacciarci dal territorio e per questo avevano deciso di togliere alle famiglie che aderivano alle missioni di “Italia Solidale – Mondo Solidale” l’assistenza sanitaria e altri diritti importanti. Allora, in occasione di una grande assemblea con moltissime persone, lei si è alzata davanti a tutti e ha detto che non le importava di cosa le avrebbero tolto, ma non voleva che “Italia Solidale – Mondo Solidale” se ne andasse e per questo avrebbe lottato fino alla fine. La sua testimonianza, insieme ad altre, ha sostenuto tutte le famiglie che decisero di non cedere alle minacce. Il risultato fu che l’esperienza di queste famiglie colpì l’Arcivescovo Iván Antonio Marín López che intervenne e riconobbe le missioni di “Italia Solidale –Mondo Solidale” in Colombia come “Associazione privata dei fedeli laici della sua arcidiocesi.
Nel 2011 partecipa al meeting del Meru in Africa e resta profondamente impressionata dai contenuti, dagli approfondimenti di p. Angelo. Rimane anche colpita dal vedere che terra la africana è molto meno fertile di quella colombiana ma, nonostante la maggiore povertà, gli africani sono molto più contenti. Questo fatto le fa cogliere che non aveva mai rispettato suo marito come persona e come maschio (per questo stavano per separarsi). Da quel momento inizia un altro cambio e comincia a recuperare anche la relazione con suo marito. Oggi il marito collabora moltissimo con lei sostenendola nel suo impegno missionario.
Mentre continua sempre il suo cammino per arrivare alla completezza, Amparo continua a dimostrare amare e rispettare moltissimo il Carisma, i libri e i documenti di Spirito e pratica per i gemellaggi. Sente sempre più che questi contenuti ed esperienze sono l’unica via di Vita per la Colombia e per il mondo. Ama e rispetta anche molto p. Angelo a cui, in ogni anniversario, tiene a scrivere esprimendo la sua profonda gratitudine. Per questo spirito continua ad essere un grande aiuto per le nostre missioni in Colombia.
Quando siamo in Italia ci aiuta a collegarci di più con le comunità, con le zone, con le persone degne, andando sul posto quando è necessario o se ci sono situazioni particolari. Per tutto questo ha sempre dedicato alla missione molte ore ogni settimana. Non si è mai messa al posto delle persone degne o le famiglie (che la stimano molto) e ha fatto sempre tutto in modo gratuito. Per sostenersi, finora, ha fatto la lavandaia o la contadina. Questo suo atteggiamento semplice e pulito, ha messo in crisi alcuni vecchi e disonesti “animatori” che, due anni fa, hanno tentato di distruggerla diffamandola pesantemente. Lei si è mantenuta ferma e ha dimostrato la falsità delle accuse senza rabbia. Tutto si è risolto in modo chiaro e inoppugnabile. Questo ha contribuito ad una ulteriore pulizia dal “vecchio” nelle missioni.
Quando andiamo in missione, smette tutti i suoi lavori e si mette a disposizione per tutto il tempo che sto sul territorio. Ci sostiene in tutti i modi (dalle cose più pratiche alla partecipazione con il suo contributo di testimonianza sul Carisma quando serve). Due o tre anni fa doveva essere operata urgentemente ad un ginocchio perché aveva i legamenti logorati (questo risultava chiaro anche dalle lastre). Non ha voluto operarsi per non rinunciare alla missione e, come sempre, ha partecipato tutto il tempo, sia pur zoppicando. Alla fine sentiva che il suo ginocchio stava meglio, ha rifatto le lastre e l’operazione non serviva più. I medici non riuscivano a credere a quello che vedevano parlando di un “miracolo”.
Ho visto che la presenza di queste persone è proprio indispensabile per vedere e risolvere in Cristo tutti i diavoli, dando una testimonianza costante sul Carisma e dando così un necessario sostegno alle persone degne (una ogni due comunità) che restano fondamentali. Con la testimonianza di queste persone, insieme alle persone degne, possiamo penetrare più profondamente in ogni realtà culturale, personale, familiare, comunitaria o zonale e collegare tutto al mondo solidale, a p. Angelo, per gemellaggi sempre più autentici. Dio ci benedica
Antonella Casini, responsabile delle missioni in Colombia
Testimonianza di Maria Liliana Benitez