Fame di che cosa? Nutriamoci per non morire
Oggi nel mondo c’è un’epidemia di obesità infantile. 40 milioni di piccoli sotto i 5 anni sono obesi. La loro percentuale è raddoppiata rispetto al 2000. In Italia è sovrappeso od obeso un bimbo su tre: siamo i primi in Europa. Si mangia male, ma il problema non è questo. Non si può soddisfare la fame del corpo se non si soddisfa la fame dello Spirito. La nostra secolare cultura di morte colpisce le persone nell’anima e nello spirito, nella sessualità, nei nervi, nel corpo e nella mente. Per questo non si riesce a comunicare, le famiglie sono distrutte, la depressione e i cancri aumentano; per questo l’1% della popolazione mondiale possiede l’80% delle ricchezze: ecco il “cibo avvelenato” che fa ammalare i nostri bambini! Se non troviamo una cultura coerente con la Vita, i bambini moriranno, l’umanità non avrà futuro.
Ogni minuto, nel mondo, muoiono di fame 5 bambini. Le organizzazioni mondiali e di volontariato hanno stanziato miliardi. Ma il problema non si risolve. Ormai ci siamo adattati a questo genocidio quotidiano, quasi fosse un “normale” effetto collaterale del “benessere”. Ma questa “assuefazione” è un altro segno della malattia della nostra “civiltà”, una malattia che non si vede, non si risolve e che distrugge sempre più la Vita. I bambini sono le prime vittime. «Constatando che le grandi organizzazioni politiche e religiose non arrivano che parzialmente a soddisfare la fame dello spirito e del corpo del mondo di oggi, ho voluto trovare e testimoniare una nuova cultura di vita che realmente risolva la multiforme problematica dell’uomo di oggi».
In queste parole, p. Angelo Benolli, presidente e fondatore di “Italia Solidale – Mondo solidale”, riassume i suoi 60 anni di servizio come sacerdote, missionario, antropologo e scienziato, a contatto quotidiano con moltissime persone di ogni cultura e religione. La nuova cultura di vita e il nuovo modo di fare adozione a distanza da lui sviluppati e posti nei suoi 10 libri e documenti, vedono e risolvono gli inganni secolari, rimettono al centro Dio e la persona e mettono in relazione famiglie di tutti i continenti, attraverso i “gemellaggi” e i “giardini” che salvano i bambini del mondo. Questa solidarietà completa, già sperimentata da oltre 2 milioni di persone in Italia e nel Sud del mondo, spezza finalmente il cerchio tra fame dello spirito e fame del corpo. Di questo cibo abbiamo bisogno oggi.
Antonella Casini
Tratto da “O si vive o si muore”
Quando penso che posso relazionarmi con voi attraverso questa pagina, subito il mio animo si riempie di gioia e immensità di vita. Perché, come migliaia di italiani già fanno, anche voi potete partecipare con il vostro cuore, nel dare la vita a migliaia e migliaia di bambini in tutto il Mondo, che senza la vostra generosità potrebbero morire. La vostra ricchezza d’animo può dare la vita a migliaia e migliaia di madri e padri di famiglia, costruire migliaia di comunità che arrivano anche alla sussistenza economica. Tanto che già ora si amano fra loro fino al punto di realizzare essi stessi altre adozioni a distanza. Ormai, arriviamo a 2 milioni di persone che formano vere famiglie ed amano i loro bambini, si riuniscono in comunità di 5 famiglie ed amano sempre di più tutti voi e il mondo intero… Quante testimonianze di vita vera ritrovata! E quanto amore ne riceverete in cambio.
I vari rappresentanti saranno contenti di venire a trovarvi insieme ai grandi missionari di “Italia Solidale” per farvi partecipare al grande bene, alla grande gioia e alla grande fede che hanno ricevuto da voi. Tutti insieme, noi missionari di “Mondo Solidale – Italia Solidale” vogliamo in modo speciale amare proprio voi che potete partecipare al nostro spirito, attraverso il dono dell’adozione a distanza. Anche per me, credente, è incredibile constatare quanta vita produce la vostra adozione, che spero possiate fare. Insieme vogliamo adottare anche noi stessi, la nostra famiglia, la nostra comunità e la nostra nazione. Non vogliamo che gli italiani, così grandi e generosi, si lascino avvolgere da tante separazioni e da tante malattie.
Ormai in Italia abbiamo il 50% delle famiglie che si dividono e il 50% di persone che hanno le basi del cancro, oltre alle tante altre malattie. Abbiamo bisogno di aiutarci, abbiamo bisogno di vedere e risolvere con competenza tutti questi nostri gravi problemi. Per questo ho scritto libri per non ingannare la vita. Per questo i missionari di “Italia Solidale” vengono anche da voi e vi aiuteranno, se volete, a collegarvi con altre persone valide, con cui approfondire e fare vostre tutte le esperienze di rinascita e di sviluppo di vita con chi le ha già sperimentate e vuole condividerle con voi. Intanto, nelle nostre 117 missioni, entro pochi mesi, moriranno, senza la nostra testimonianza e carità, ben 15.000 bambini per fame o altre miserie. Aiutiamoli e aiutiamoci! Iddio vi benedica.
Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale)
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Un giorno ho visto una giovane signora
Mi chiamo Germana Conti D’anna. Vivo a Roma. Già a 17 anni sentivo il bisogno di cambiare vita, ma non sapevo come e facevo di tutto. L’amore che non avevo avuto, specialmente in famiglia, lo ricercavo ovunque, buttandomi sul corpo, andando in palestra, cercando l’amore nei ragazzi, soddisfazione nel cibo. Una volta andai perfino al “Maurizio Costanzo show”. Ma era tutto uno svuotarmi sempre più. Per avere un briciolo di amore diventavo uno “zerbino”. Ho trovato un compagno, ho avuto due figli. Ma il mio matrimonio è fallito. Soffrivo molto.
Un giorno, andando a portare i miei bambini a scuola, ho visto una signora giovane, con tre figli piccoli, che non “correva” come tutte, ma era paziente e sorrideva a tutti. Non la conoscevo, ma rimasi colpita. Mi avvicinai e le dissi: «Voglio avere quello che hai tu». Quella signora si chiamava Mia ed era una volontaria di “Italia Solidale”. Mi accompagnò a conoscere questa meravigliosa realtà. Da allora, la mia vita è veramente cambiata. Ho conosciuto una cultura nuova d’amore che mi ha fatto vedere tutti gli inganni, che, senza colpa, avevo ricevuto fin dall’infanzia e guarire con Dio tutte le mie ferite di non amore, sia fisiche che dell’inconscio. Ho conosciuto Paolo, che ora è mio marito. Con lui ho una relazione vera. Insieme abbiamo salvato bambini in Africa, in India e Sud America; siamo anche andati laggiù per partecipare alla missione. Sentivo che, per restare nell’Amore, dovevo “restituire”.
Adesso aiuto io le persone ad essere autentiche, forti e sempre più nell’amore. Ho coinvolto il padre di un compagno di scuola di mio figlio, il nostro pediatra e sua moglie e abbiamo cominciato l’esperienza del “giardino”. C’incontriamo ogni settimana per leggere i libri di Padre Angelo, condividere, pregare. Anche loro hanno adottato un bambino a distanza e ora stiamo testimoniando ad altre famiglie per salvare altri bambini e formare un altro giardino nel nostro territorio. Attraverso queste esperienze di comunità e di solidarietà, che condivido con mio marito, ho sentito cosa sono le relazioni autentiche. Con questa base posso sostenere i miei figli e i loro amici a staccarsi da tante falsità che li fanno allontanare da Dio e da loro stessi. Sto sostenendo una comunità di adolescenti nella classe di mio figlio. Hanno già salvato un bimbo in Colombia. In questa società di oggi i ragazzi non trovano più nulla, cercando di colmare il loro vuoto d’amore si “buttano via” per un “like” su Instagram. È facile trovare ragazzi depressi che passano ore alla play station. È tutto uno svuotamento che non li sazia e li isola dal resto del mondo. Ma ora abbiamo l’opportunità d’incontrarci per essere e far essere, partecipando a “Mondo Solidale – Italia Solidale”.
Germana Conti D’Anna