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I mali dell’inconscio: cosa esigono per essere risolti – di Padre Angelo Benolli

I mali dell’inconscio: cosa esigono per essere risolti

Grazia, anima, sesso e nervi vivono solo nello scambio di amore rispettoso

Non sempre è facile fare il passaggio culturale che pone la mente, la volontà, il corpo, dopo la Grazia, l’anima, il sesso e i nervi. Abbiamo secoli di storia culturale caratterizzata da un’impostazione basata prevalentemente sulla ragione, sulle leggi, sul corpo. 

Della Grazia, dell’anima, del sesso e dei nervi, si è ragionato, ma ben poco rispettato e ordinatamente sperimentato. La ragione deve servire queste realtà. Esse sono energie esistenziali esistenti indipendentemente dalla razionalità e dalla volontà. Si tratta di energie che hanno una loro natura, un loro ordine, una loro forza, che si sperimentano o non si sperimentano non tanto in proporzione della luce o della volontà, ma in proporzione dello scambio d’amore rispettoso in cui esse continuamente hanno bisogno di vivere. Nella misura del non amore, queste forze basilari, inconsce sono sconvolte, impedite, ridotte fino ad essere annullate. 

In forme diverse, secondo le modalità diverse, quest’esperienza rimane sempre registrata nelle persone. Quali persone non hanno queste difficoltà? Le persone cercano sempre di esprimersi e di avere degli scambi sui loro problemi personali. Ma cosa incontrano? Purtroppo spessissimo non trovano ascolto. Altre volte trovano ascolto, ma non risposta. 
Anche quando trovano risposte, queste sono superficiali, ridotte. Allora invece di soddisfare i bisogni personali, questi si aggravano, si produce più confusione, fissazioni ed inganni. Anche da questa realtà risulta che non è tanto la semplice esistenza della persona o della maggioranza delle persone che fa la vita vera. Ma è il modo d’essere che fa la persona e le persone. I veri morti sono coloro che non hanno la vita, cioè coloro che non hanno spirito, anima, sesso nell’amore e che quindi sono mortificati nelle loro energie di base e non possono ben amare, ben lavorare, ben pensare. Tanto è grande questo male (il quale permane poi negli assoni e nei dendriti che determinano la circolazione degli impulsi tra le cellule nervose) che è stato necessario il sacrificio del corpo e del sangue dell’Uomo – Dio crocifisso per avere la possibilità di guarigione. Non solo, ma senza collaborazione umana nella fede e nella preghiera, nemmeno il corpo e il sangue di Cristo risanano. 
Ma come può, una persona disturbata, collaborare? Nessuna persona può sostituirsi ad un’altra persona. Risulta evidente, a questo punto, l’estrema necessità che vi siano uomini e donne ricchi di vita, di Fede, di preghiera e di competenza che sappiano realmente entrare nella storia della vita di ogni persona, senza giudicare e che sappiano amare quanto è necessario. 
Sono necessarie, cioè, persone mature scientificamente e religiosamente, che sappiano scorgere tutti i mali consci e inconsci di ogni persona e che, con grande pazienza ed amore, siano capaci di collaborare con Dio e con la persona finché essa stessa arrivi a collaborare per giungere alla guarigione completa. Soltanto in questa empatia, la persona disturbata coopera fino alla catarsi, ossia al risveglio e allo sblocco delle energie personali. Ad un certo punto di questo cammino empatico e di catarsi è indispensabile chiedere l’intervento di Dio con la preghiera o con il sacramento della Confessione.
Sempre, anche nel passato, è stata valutata la necessità di un cammino interiore, sostenuto dalla direzione spirituale e dal sacramento della Confessione. Tuttavia, accanto a tutto il bene che questa impostazione ha compiuto, spesso si è verificato che, anche questo cammino interiore, questa direzione spirituale, non arrivavano a guarire le profondità dei traumi o falsità dell’animo umano.
Conosco delle persone, delle coppie, delle famiglie e delle comunità che per decenni si sono impegnate, hanno avuto direzione spirituale, hanno pregato, ma non hanno risolto i loro problemi personali e relazionali. Sanno tutto, conoscono tutto, ma sono personalmente e relazionalmente infelici. A tanto può condurre una cultura staccata dalla vita e dalle energie proprie della persona, della famiglia e della comunità! La vita personale è vera. Le sue energie vanno rispettate ed amate, non travolte e codificate. Se sono sofferenti ed impedite, perché imbrogliate, è necessaria molta luce, molto amore e molta grazia per ripararle, immetterle nello spirito e nella verità insiti in loro. Tutto questo è necessario per la loro connaturale libertà e vita. Per guarire uno schizofrenico ho impiegato undici anni. Per guarire una persona incapace di arrivare al diverso, cinque anni. Ma per guarire chi non vuole impegnarsi fino in fondo, collaborare e pregare, il tempo dedicato non è mai sufficiente, anzi è inutile. Le difficoltà maggiori però le ho sempre trovate nelle persone con lo stesso atteggiamento degli scribi e farisei che Cristo ha bollato. Questi ultimi sanno sempre tutto, ma tutto hanno legalizzato e ritualizzato, in tal modo mai si accostano a Cristo e ai bisogni delle persone. Sono sempre integrati in istituzioni o culture parziali e limitanti.
Oggi per le persone, le famiglie, le comunità s’impone una nuova cultura più umana e cristiana, capace di risolvere realmente i loro problemi, capace di opporsi ad ogni sorta di errori e di condizionamenti che allontanano sempre dalla vita personale e da Cristo che è la base di ogni sana relazione. Oggi abbiamo il 40% dei matrimoni saltati, abbiamo milioni di depressi, abbiamo le chiese che si svuotano. Tutto questo ed altro ci dovrebbe far riflettere, ma fino a che non vi saranno persone nuove, ricche di cultura e di vita vera in Cristo, ogni riflessione sarà sempre vana, come vana sarà ogni organizzazione o programmazione priva delle appropriate basi che ho descritto e che devono essere ricche di umanità e di Dio tanto quanto i mali attuali personali e interpersonali necessitano.
È tempo di stare con la natura della creazione, nel rispetto dell’ordine e del contenuto delle energie personali come Dio le ha create e vuole che sempre permangano, attraverso la nostra fede e collaborazione. È tempo di liberarsi da ogni riduzione idolatrica, legale e razionale e partecipare con spirito e verità a tutta la Grazia che Cristo ha posto e sempre vuole porre in noi. È tempo che ogni persona si coinvolga quanto è necessario in un cammino di impegno personale per ritrovare in pieno tutta la propria forza di vita, di libertà e d’amore. 
È tempo che si preparino e vi siano persone mature e competenti per portare avanti in pieno questo tipo di cultura come vita che entra nella storia particolare di ogni persona, famiglia e comunità, non insegnando, ma collaborando con loro, fino a farle arrivare alla libertà e all’amore dei figli di Dio.

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