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“I poveri sono la ricchezza del mondo” – di Alberico Cecchini

“I poveri sono la ricchezza del mondo”

 

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Io che non sono nessuno, proprio da queste pagine dell’ultimo dei giornali, snobbato da potenti e da intellettuali, sono indegno testimone di una grande profezia che si sta realizzando giorno dopo giorno, in tutto il mondo. Una luce di speranza nel buio che oggi l’umanità vive.

Papa Wojtyla predisse che ci sarebbero voluti almeno 200 anni per arrivare a quel Carisma che Padre Angelo Benolli sta seminando nel mondo, attraverso i volontari di Italia Solidale – Mondo Solidale. Intanto oggi arriva a sostenere già 2 milioni di persone fra i più poveri del mondo, attraverso un nuovo modo di fare adozioni a distanza, i gemellaggi che collegano le famiglie del Sud del mondo agli oltre 10.000 volontari italiani collegati nei giardini sparsi nella penisola.

In occasione dell’ingresso nel 90esimo anno di vita di Padre Angelo Benolli, non posso non ringraziare Dio. Per come la sua Parola opera sempre nella storia ed oggi opera per me, per oltre due milioni di persone e per tutti, attraverso questo particolare Carisma. A cui tengo più che alla mia vita e alle mie figlie, perché mai avrei potuto sopravvivere senza questo incontro ai mali del corpo, dell’anima e delle relazioni che ho vissuto per tanti anni. Mai avrei potuto fare una famiglia, ritornare alla pace e alla gioia della vita, realizzare un giornale come questo e tutte le cose migliori della mia vita. Non esagero se aggiungo che è proprio per l’amore che ho potuto ricevere grazie a questo Carisma sono sano come un pesce, mentre per la medicina dovrei essere statisticamente morto.

Oggi riusciamo a vedere galassie distanti miliardi di anni luce e dentro la materia, fino alle particelle sub nucleari e all’antimateria; abbiamo decodificato il genoma umano e riusciamo a clonare gli esseri viventi, ma viviamo immersi in una cultura assolutamente ignorante delle forze uniche ed irripetibili di ogni singola persona. Oggi con internet possiamo sapere tutto subito, eppure non riusciamo a conoscere noi stessi, non troviamo la strada per essere felici. Io volevo  assolutamente capire perché non riiuscivo a vivere pienamente la vita che sentivo dentro.

Avevo letto e meditato tutto quello che dicono i più grandi pensatori, avevo ascoltato bravi sacerdoti, avevo parlato con seri psicologi, avevo sempre interrogato Dio, ma non riuscivo a trovare risposte alle mie grandi sofferenze interiori. Poi avevo provato ad amare con tutto me stesso la donna più bella che avevo mai conosciuto, ma ci ho rimesso quasi la vita in 10 anni di relazione piena di passione, ma anche di immaturità, liti e sofferenze. Allora l’ho lasciata e ho provato ad integrarmi nella superficialità delle relazioni senza amore, ma ho perso l’anima e la capacità di innamorarmi, schiavo di una sessualità troppo triste e ridotta per me, perché senza speranza di arrivare alla completezza dell’amore.

In quel periodo conobbi Padre Angelo Benolli. Mi colpì molto il fatto che sprizzava gioia e vitalità da ogni poro come mai nessuno. Incontrandolo successivamente devo dire che non mi sono mai sentito giudicato, ma sempre accolto e sempre riusciva a sintonizzarsi sulla mia parte migliore, su quell’io potenziale ormai quasi sepolto dopo troppa sofferenza, che sempre avevo sentito in me, contrastante con ciò che incontravo, che ormai pensavo di non poter vivere più. Soprattutto avevo chiara una cosa: lui era felice, io no! E le persone intorno a lui le sentivo straordinariamente vive e positive.

Allora ho letto un suo libro ‘Uscire da ogni inganno” e mi è sembrato incredibile che una persona fosse arrivata a tutte quelle verità, soprattutto mi sbalordiva che fosse un prete a parlare in quel modo così completo di sessualità. Molte verità profonde che avevo intuito in me e nelle persone con cui venivo in relazione, come mille tasselli di un puzzle, li trovavo tutti finalmente ordinati insieme. Nella mia anima esultai con un brivido forte e prolungato lungo tutto il midollo spinale, perché sentivo di aver trovato un tesoro di inestimabile valore. Dopo quasi 20 anni da allora posso dire che non mi ero sbagliato affatto, non avevo sottostimato la scoperta, infatti avevo trovato le chiavi della mia di vita, le chiavi della vita.

Per aver sperimentato personalmente il valore della sua testimonianza, credo che Padre Angelo Benolli sia il più grande esploratore di tutti tempi! Perché si è spinto là dove nessuno era arrivato con tutta la luce necessaria: nei meandri più profondi e misteriosi dell’inconscio! Non con teorie, ma nella realtà degli incontri personali quotidiani con migliaia di persone che si aprivano a lui su tutto, rianimati dall’accoglienza amorevole che mai avevano trovato prima di allora così piena, pulita e senza ombra di giudizio. Per tutta questa esperienza sul campo, per tutti i suoi studi, per tutta l’immensa qualità della sua capacità di relazione, ma soprattutto per non aver mai confidato tanto negli uomini, quanto solo in Dio, nessuno più di lui sa di sessualità e di amore.

Dio sa quanto è necessaria oggi questa Sapienza, tanto è scarsa. E sa quanto è facile inciampare e perdersi, rinunciare a se stessi, perdere la fede o fare compromessi e quindi entrare nella falsa spiritualità. Proprio qui Padre Angelo ha fatto sempre la differenza, non lasciando spazio a mezze misure, continuando a elevare il livello di qualità della sua testimonianza forte, completa e puntuale.

Alberico Cecchini

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