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Italia a rotoli? Amiamo partecipando – di Antonella Casini e Davide De Maria

Italia a rotoli? Amiamo partecipando 

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Le cose in Italia non funzionano mai! Venezia è sott’acqua perché, dopo 34 anni di lavori e 5,5 miliardi spesi, la diga del “Mose” non è ancora finita. A Taranto 10.000 operai stanno perdendo il lavoro per l’incertezza dei governi con le multinazionali. Il problema vero non è solo l’incapacità dei politici o l’egoismo dei capitalisti. Sono secoli che le persone non partecipano alla “cosa pubblica”. Ma questo è solo l’ultimo anello di una catena di “assenze” che ognuno inizia a vivere nella famiglia e sviluppa poi nella scuola, nel lavoro, nelle relazioni. Da quando si nasce a quando si muore, si deve seguire la “maggioranza”, tacere, “tirare a campare”. Non è colpa di nessuno. Così, senza volerlo, sparisce la persona e si crea una cultura, un’economia, una politica “malate”. Nessuno vede, nessuno risolve. Oggi quest’andazzo non regge più: le persone e il pianeta stanno morendo!

È necessario cambiare la nostra vita: solo così cambieranno i governi, la politica, l’economia. “La libertà esiste solo se vi sono persone libere. L’amore esiste solo se vi sono persone nell’amore. La pace esiste solo se vi sono persone testimoni di pace.” Sono parole di Padre Angelo Benolli, che esprimono una realtà confermata dalla storia. Lui, questa realtà, l’ha sempre vista. In 60 anni d’incontri quotidiani con moltissime persone ha colto la meraviglia della persona creata da Dio; ha colto il grande soffocamento che c’è perché, da secoli, le persone dipendono dalle persone e quindi sono lontane da Dio, da sé e dal vero Amore. Davanti a ciò non si è adattato, ma, con l’aiuto di Dio, ha sviluppato una nuova e completa antropologia, racchiusa nei suoi 10 libri e documenti, che oggi sta aiutando più di 2 milioni di persone nel mondo a uscire da ogni schiavitù conscia e inconscia per recuperare Dio, la propria identità di maschi e femmine nell’Amore e collaborare con Lui in ogni situazione.

Attraverso i “giardini” e il nuovo modo di fare adozione a distanza sviluppati da Padre Angelo, questa esperienza si sta allargando in tutto il mondo: le persone ritrovano le loro energie personali, la capacità di amare nella coppia e nella famiglia, di lavorare in modo creativo e di servizio. Tutti si collegano tra loro attraverso “gemellaggi” di Carità completa che salvano i bambini e le persone di tutti i continenti. In questa comunione mondiale tutti sono “protagonisti”. Così si supera ogni dipendenza, corruzione o egoismo.

Antonella Casini

 

L’amore fa nuova l’Italia che ama

Il nostro Paese vive uno dei momenti più difficili della sua storia, ma vedo speranza e bellezza. In particolare, le famiglie che adottano a distanza i bambini nelle missioni di “Mondo Solidale-Italia Solidale” sono un esempio di positività e forza, perché, nonostante le mille difficoltà personali, familiari, sociali, non rinunciano ad amare, in particolare ad amare i bambini. Salvando i bambini, salviamo noi stessi perché apriamo la nostra anima alla vita, all’amore, a Dio. Ultimamente mi ha molto colpito apprendere da una statistica ISTAT che in Italia non nascono più bambini come conseguenza di come in Italia si vive.

Nello stesso tempo ho la gioia nel cuore di vedere come “solo l’amore risolve la moltitudine dei mali”. Mentre scrivo mi trovo tra i meravigliosi “poveri” dell’India (di diverse religioni), accompagnato dai nostri volontari missionari laici di “Italia Solidale”. Ho ricevuto da Rajesh, un giovane missionario laico del nord est dell’India, una testimonianza di vita e amore immensa. Una giovane coppia italiana, che non poteva avere figli, ha deciso di adottare a distanza un bambino in India. È stato così adottato un bimbo di una famiglia in cui il padre faceva parte di un gruppo di guerriglieri e di conseguenza i figli soffrivano molto.

Grazie all’adozione a distanza, il padre si è impegnato, ha letto i miei libri, ha iniziato a partecipare alla comunità, si sono aiutati, hanno pregato insieme e, con il contributo economico ricevuto direttamente nel conto della comunità, la famiglia ha iniziato una piccola attività commerciale che ha reso la famiglia sussistente. La famiglia indiana ha scritto alla famiglia italiana che ha fatto l’adozione ringraziandola e comunicandole la meraviglia di come la loro vita fosse cambiata. La coppia italiana, grazie a questo scambio di amore, ha ricevuto del calore che gli ha permesso di sciogliere il ghiaccio che inconsciamente avevano dentro e che non permetteva loro di concepire bambini. Per grazia di Dio, con questo movimento di amore, dopo tanti anni hanno concepito un bambino. È un fatto che ci testimonia la potenza dell’amore in un cammino di sviluppo di vita e missione che, partendo da Dio e dall’Io potenziale inconscio, sostiene ogni persona a ritrovare la sua completezza. Una cultura di vita che rimette al centro il bambino in ognuno di noi.

Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale) 

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L’inquinamento che abbiamo dentro…

 

Sono cresciuto vicino a Taranto. Molti miei conoscenti lavorano all’Ilva. Sono colpito da ciò che succede con questa acciaieria. A Taranto storicamente si è sempre vissuto di pesca ed agricoltura. La gente era “povera”, ma sussistente. Negli anni ’60, sull’onda del “boom economico” e delle politiche di sviluppo per il Sud Italia, si è scelto di aprire qui uno dei più grandi siti siderurgici del mondo. La gente ha lasciato la pesca e l’agricoltura e ha cominciato a lavorare nell’industria dell’acciaio. Sostenuto dalla multinazionale e dalla cultura materialistica dominante, si è subdolamente diffuso l’inganno che lo “stipendio fisso” è progresso, mentre la pesca e i campi sono lavori “di Serie B”. La gente, non avendo esperienza di sé in Dio e nella carità, senza colpa, è caduta in questo enorme inganno credendo che si trattasse di qualcosa di buono e sempre più la città ha iniziato a dipendere dall’Ilva e dal suo indotto.

Così Taranto, che poteva tranquillamente vivere di pesca, agricoltura e turismo, si è annullata nel capitalismo, lontano da Dio e dalla vita. Il Comune di Taranto è fallito nel 2005 con oltre 600 milioni di debiti. Contestualmente si è sviluppata la globalizzazione economico/finanziaria ed oggi la Cina e l’India producono l’acciaio con dei costi del 40% più bassi rispetto all’Italia. In Italia un’industria del genere non può più reggere ed è destinata a chiudere, ma nel frattempo ha completamente spolpato Taranto. I 50 anni di presenza di Ilva hanno reso la città e la sua provincia uno dei luoghi più inquinati del mondo e con il più alto tasso di tumori in Italia. La fabbrica lascia un territorio con aria inquinata, terra inquinata, cielo inquinato; una popolazione mortificata e senza più radici e con poche speranze per il futuro.

Davanti a tutto questo la politica è completamente incompetente e propone soluzioni superficiali o propagandistiche senza alcuna visione d’insieme. Credo che Taranto sia esempio di ciò che molte realtà italiane (in modo diverso) stanno vivendo oggi, ma questo è ciò che avviene con le multinazionali anche nel Sud del mondo. Come volontario di “Italia Solidale” che ha moltissime esperienze con tante famiglie nei territori italiani e nelle missioni in Africa, India, Sud America. Ringrazio Dio perché vedo che, con la nuova e completa cultura di vita e con il nuovo modo di fare missione e adozione a distanza sviluppati da Padre Angelo, abbiamo finalmente la possibilità di avere luce sugli inganni secolari mai visti del materialismo per affrontarli con una fede ancorata alla vita e risolverli in un’autentica carità. Oggi con i “Giardini” e i “gemellaggi mondiali” entriamo nella realtà di Taranto e di tante altre città e territori d’Italia e del mondo. Questa è la più “alta politica” che il nostro Paese ha in questo momento. Con questa base si può arrivare a dare un contributo per risolvere i problemi che oggi ci ritroviamo a vivere.

Davide De Maria

Dal sito IlCaffe.TV

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