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La dipendenza anche senza droghe – di Antonella Casini e Simona Monaco

La dipendenza anche senza droghe

 

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Roma è una “Capitale della droga”: nei suoi 15 Municipi ci sono 30 piazze di spaccio per soddisfare un mercato in continua espansione. Oggi tutti possono permettersi la droga: una dose di eroina costa come un caffè, una di cocaina come una pizza. Non è un fenomeno “romano”, ma l’ennesimo sintomo di malattia della nostra cultura materialista, che, da secoli, insegue il falso benessere del “possesso”. Il problema vero, infatti, non è l’offerta di droga, ma la sua domanda da parte di migliaia di disperati di ogni età e condizione sociale che non trovano più nulla nella famiglia, nelle relazioni; che non hanno più lavoro.

Dobbiamo trovare il benessere vero! Ogni persona ha dentro un’energia meravigliosa e desidera esprimersi continuamente nell’amore. Lo vediamo nei bambini. Ma ognuno sperimenta anche la “dipendenza” dalle altre persone, dalla famiglia, dal lavoro: questa mancanza di libertà è talmente radicata che, senza volerlo, noi italiani siamo divenuti “liquidi” e rancorosi, come dice il Censis. Questa “sparizione” di Dio e delle energie personali è la droga più micidiale, ma nessuno la vede. Oggi possiamo ritrovarci con la nuova e completa antropologia sviluppata da Padre Angelo Benolli O.M.V. in 60 anni d’incontri con moltissime persone come sacerdote, missionario, scienziato, antropologo.

Si tratta di una nuova cultura di vita che riparte da Dio e dalla persona, vede i condizionamenti inconsci che si sviluppano in ognuno quando non c’è rispetto e coglie la potenza dell’Amore di Dio che risolve ogni mancanza d’amore se collaboriamo con Lui. Oggi, con i 10 libri, video e documenti di Padre Angelo, centinaia di migliaia di persone in Italia, Africa, India e Sud America, escono dal “sonno” dei secoli, riscoprono Dio, la loro identità, amano e lavorano bene e sono solidali con gli altri facendo “giardini” che salvano bambini e famiglie in tutto il mondo. Questo è l’“antidoto” a ogni dipendenza. A Roma, in Italia e nel mondo c’è anche questo!

Antonella Casini

 

LA NUOVA CULTURA DI VITA 

Moltissime persone, moltissime famiglie, anche quando chiedono aiuto, non si sentono capite e aiutate. Oggi il 70% dei giovani italiani afferma di non avere più punti di riferimento e di scambio. Un gruppo di diciottenni che incontro mi testimoniano che, prima dei nostri assidui incontri, non si erano mai trovati con se stessi, con gli amici, in famiglia e nella scuola. Questi problemi di solitudine personale e di scambio interpersonale sono comunissimi. Tutte queste problematiche che investono lo spirito, l’anima, il sesso, le relazioni, non si possono risolvere con ragionamenti, con leggi, con preghiere superficiali o raccomandazioni. È necessario essere molto in alleanza con Dio e pregare, ma pregare sulla realtà e con completa fede. I mariti, le mogli, gli educatori che non sono completamente risolti nei loro problemi personali, come possono risolvere i problemi delle altre persone? Cristo può risolvere tutto perché è risolto. Chi è in problemi personali e relazionali, li può risolvere solo se trova Dio e delle persone mature, competenti, ricche d’amore e concrete, come ha bisogno. Dio è grande, ci vuole persone. Se ci crea senza di noi, non ci salva senza di noi. Dio è padre, non ci vuole plagiati. Sa che, se non c’è la nostra energia personale, tutto è sempre violento e vano. Per questo ci dà tutte le possibilità di salvezza amandoci fino alla croce, ma non si sostituisce a noi. Benedetto Iddio che è tanto differente da quasi tutta la cultura umana la quale, il più delle volte, presume di amare travolgendo le più intime energie della persona. Dio non vuole questo travolgimento, allo stesso tempo, però, da tutto il Suo amore risulta quanto Lui e tutta la vita esigano la più completa, morale e fedele collaborazione e preghiera. Questa è la vocazione è la vera dignità di ogni persona. Se esistono ancora tanti disordini e sofferenze non è certamente perché manca la forza, lo spirito, la sapienza e l’amore di Dio, ma perché è ancora molto carente una cultura di collaborazione nel vedere, valutare, amare e risolvere tanti mali inconsci che condizionano ogni persona. Spesso questi mali non si vedono o non si vogliono vedere. Anche quando si vedono, non vi è una cultura umana per risolverli. Molti educatori delegano tali problematiche agli “specialisti”. Molti si ostinano a negarle e pretendono di risolverle secondo la loro “mentalità” e non secondo la realtà. Per questo, molte persone, anche se s’impegnano, non vengono a capo di nulla, anzi spesso peggiorano. Per tutto questo è necessaria la nuova cultura di vita.

Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale) 

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Via ogni dipendenza: così sono rinata


Da bambina soffrivo molto. I miei genitori erano sempre con me, ma non li sentivo. Sempre molto impegnati, tra loro regnava il silenzio. Vivevo un forte contrasto tra ciò che desideravo e ciò che ricevevo. Facevo domande per capire, ma loro mi rispondevano: «Sei piccola, non puoi capire, taci». Così sono entrata in un profondo isolamento. Non credevo più in me, mi esprimevo poco, cercavo amore in relazioni superficiali e nel materialismo. Accontentavo gli altri, dipendevo da loro e non mi rispettavo. Crescendo, questa mancanza di libertà ha generato in me grande confusione, non capivo più cosa fosse vero o falso. Nella mia normalissima vita stavo sempre più male e mi convincevo di essere incapace a vivere. Intanto, i miei genitori divorziavano. Io mi ritrovavo a dover sostenere pesi troppo grandi. Cercavo aiuto dagli amici, dallo psicologo, in movimenti religiosi. Mai trovavo nulla che mi corrispondesse. L’uso di droghe leggere e alcol divenne il modo per risolvere, seppur momentaneamente, tutto il vuoto che sentivo dentro. Stavo morendo, anche se apparentemente “avevo tutto”.

In questo caos, a 27 anni mi è arrivato un grande schiaffo: la morte della mia più cara amica per cancro. Sentii che dovevo trovare una strada altrimenti anche io sarei morta. Dico sempre che la mia vita è iniziata quando conobbi Padre Angelo. Inizialmente non capivo ciò che esprimeva, ma sentivo che era ciò di cui avevo bisogno. La sua testimonianza, i suoi libri mi hanno aiutata a entrare nella mia storia e vedere come le persone, partendo dai genitori, anche volendo, non possono rispettare la dignità di un’altra persona, perché condizionate dalla cultura di morte secolare di cui loro stessi sono vittime.  Ho visto come, senza luce e senza una sessualità nell’Amore, nelle relazioni si trasmettono inconsciamente tutti i condizionamenti dei secoli, non visti e risolti che si registrano  nelle cellule nervose e vengono inconsciamente ripetuti. Ho visto che non ero colpevole dei disordini che vivevo perché questi erano il risultato delle falsità incontrate.

Così ho dato nuovo fondamento al fuoco che ardeva da sempre in me e che mai nessuno mi aveva aiutata a sentire e alimentare. Ho sentito il valore della Croce e del sangue mio che ero chiamata ad offrire per far sì che Cristo potesse sconfiggere ogni mio male. Finalmente non più una Croce di sofferenza e sopportazione, ma la Croce per la Resurrezione, per tornare al Padre ed alla meraviglia in cui mi ha creata. Che liberazione! Ho iniziato ad interrompere le amicizie superficiali e false. Ho cambiato casa, ragazzo. Ho preso posizioni forti nel mio lavoro apparentemente perfetto. Non è stato facile, ma era necessario. Che grazia sentire Cristo presente in ogni momento. Mi sono sposata e ho due figlie. Oggi sono missionaria a tempo pieno, seguo 600 famiglie in Italia e 600 nel Sud del mondo. Continuo il mio cammino di conversione completa nella Carità ai fratelli di tutto il mondo realizzando “i giardini” e salvando i bambini: questo è l’unico modo di amare me stessa, la mia famiglia e gli altri, permanendo nella Vita e nella Gioia che ho ritrovato.

Simona Monaco

 Dal sito IlCaffe.TV

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