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LA FESTA DEL RE DEI RE

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È il Signor, è il Signor! È risorto dalla morte, è il Signor! Ogni ginocchio si pieghi ed ogni lingua professi, Che Gesù Cristo è il Signor!

20 novembre 2022, Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Alleluja, alleluja, alleluja!

Con immensa gioia, padre Angelo, scrivo a te e a tutti i poveri del mondo per lodare Dio Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, nella grazia della Madonna, e per manifestare la gioia infinita del Mondo Solidale che oggi fa vivere Cristo, Re dell’Universo.

Questa festa non è l’impolverata ripetizione di un rito incastonato nella fissità cui spesso è ridotta la liturgia, ma è una festa piena dei frutti di vita che anche in questo mese di novembre, come ogni mese da oltre un anno, tutti i poveri italiani, africani, sudamericani e indiani, hanno presentato e continuano a presentare all’altare dell’Eucarestia e che ho la gioia di esprimere in questo resoconto, nella comunione con te, con tutti i volontari e le persone degne d’Italia e di tutti i continenti, in tutte le regioni e nelle oltre 144 missioni che continuano perpetuamente a moltiplicarsi con le due nuove comunità per ogni territorio e ogni zona.

Oggi onoriamo la festa di Cristo Re dell’Universo con il continuo flusso di frutti che continuano a sbocciare sui giardini dei territori italiani come nelle missioni africane, indiane, sud americane in tutto il mondo. Tutti questi frutti rendono gloria a Cristo Re dell’Universo perché frutti di vita che Lo rendono vivo oggi in tutta la Regalità dei poveri che continuamente testimoniano che “vivere è Cristo”.

Ti ringrazio in modo speciale, padre Angelo, perché, nella grazia di Dio, sei stato tramite di un’immensa luce per il mondo di oggi che si è manifestata nel Carisma e che ha fatto luce con ordine su: la primazia di Dio con la persona e la necessità della persona di corrispondere a questo Amore immenso che Dio esprime nella Creazione di ogni persona e del creato, in 14 miliardi di anni; l’intelligenza del diavolo; il passaggio dall’inconscio di Freud alla realtà dell’Io Potenziale e dell’Io Reale; l’albero della vita e le cinque forze inconsce; l’anima o carattere, che sempre ha bisogno di magnificare Dio, come la Madonna; la sessualità, che se non trova un carattere e anima forte in Dio, si devia, per i tradimenti e le dipendenze umane, in rimozioni e sterili riduzioni delle forze relazionali della vita; le cellule nervose inconsce che tutto registrano e non cambiano, che ci fanno identificare negativamente con il male senza vederlo, senza saperlo e quindi senza poterlo affrontare, ma portandolo dentro fino alla distruzione; il corpo che, così colpito, si ammala e soffre; e la mente, che può essere sana e sapiente solo se permane in tutto l’ordine delle precedenti forze, irrorate da Dio.

Quello che, però, mi piace di più di tutte queste verità è che, “Se è vero che tutta questa nuova cultura finalmente può valutare pienamente la libertà, l’indipendenza e la dignità della persona, è vero anche che, però, tutto questo Nuovo Sapere non è sufficiente per arrivare a sanare pienamente i condizionamenti e così arrivare alla pienezza delle energie dell’Alberto della Vita nell’amore” (Nuovo Potere di Cristo in Cristo, p. 23).

Nel preziosissimo documento, “Abbiamo bisogno di stare solo con Dio come Abramo”, lo Spirito ti ha ispirato ancora una volta, in modo ancora più chiaro, limpido ed evidente, la realtà centrale per vivere davvero Cristo e il Carisma e cioè che “ogni persona è missionaria”. 

Questo è un punto cardine, una grandissima verità, come vere sono tutte le realtà del Carisma. Ma si possono capire con la testa? Si può essere “d’accordo”?

Magari comprendiamo e riconosciamo queste verità, siamo d’accordo con quanto espresso nei libri e i documenti e ci sembra una cosa buona e giusta.

Ma cosa ci vuole veramente per vivere tutto questo? Fino a dove si alza la posta in gioco? Quanto siamo abituati a mantenerci fermi, saldi, radicati nella Volontà di Dio? Il diavolo è sapiente e in un attimo è capace di riportarci a mille difese e limiti che noi stessi imponiamo a noi, a Dio e alla salvezza che vuole farci trovare nel movimento missionario di carità del trovare le nuove persone degne, accompagnarle ad aprirsi alla carità dell’adozione e così formare vere comunità missionarie. Quanto è facile non accorgersi e ritrovarsi ad aver adattato la missione e il più intimo della nostra vita ai nostri più profondi, inconsci e diabolici compromessi?

Il Vangelo di oggi è potentissimo ed è un grandissimo aiuto. Gesù splende della Regalità perché, neanche morente in Croce, fa compromesso e si riduce alle cosette umane con cui tutti quelli che stanno lì intorno lo disturbano.

Il popolo lo sta a guardare, morto, nella sua immobilità sterile. I capi deridono Gesù, sfidandolo a salvare sé stesso. Anche i soldati lo deridono e sfidano la sua Magnificenza invitandolo a salvarsi, come se la vita umana valesse qualcosa in confronto alla Potenza della Resurrezione, che loro nemmeno vedono.

Il ladrone cattivo lo insulta e, di nuovo, lo riporta sulla vita umana, sfidandolo a salvare sé stesso e loro. Solo il buon ladrone è umile e partecipa, non rimanendo nemmeno sul giudizio del suo io e delle sue colpe o sulla sua sofferenza e sui suoi condizionamenti, ma si relaziona con Cristo. E subito, in questa relazione vera, Gesù, che passa oltre tutte queste cose umane, ha misericordia del buon ladrone e, a lui solo in tutto il Vangelo, promette esplicitamente il Paradiso.

Questa è la grandiosità di Cristo! Non fa mai compromessi con gli uomini, guarda solo dritto alla Volontà di Dio Padre!

Salva gli uomini non perché vuole salvare gli uomini, ma perché rimane indipendente da loro, persino dalla Madonna, e rimane solo nella Volontà del Padre, fino alla morte, fino alla Resurrezione. E il Padre è fenomenale, perché va sulle cose umane con ancora più forza di Cristo!

Non toglie Cristo dalla Croce, ma lo lascia morire perché Lui possa far fuori il diavolo. Non si sostituisce, non preserva per Cristo una ridotta vita umana, ma lo lascia scontrare con il diavolo che Gesù, subito, fa fuori, e Lo lascia risorgere in tutta la Sua Potenza e Regalità!

Cristo è stoltezza per la mente e scandalo per le leggi. Veramente che ogni ginocchio si pieghi e ogni lingua professi la Grandiosità di Dio, non a parole, ma in testimonianza.

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Perché la stoltezza per la mente e lo scandalo per le leggi non è soltanto “affare” di Cristo.

Riguarda ognuno di noi. Nel più intimo delle nostre certezze sulla nostra persona, sul nostro rapporto con Dio, sul nostro rapporto con la famiglia, con il lavoro, con la missione, con tutto e tutti.

Quante stoltezze per la mente nostra e degli altri siamo chiamati a vivere? Quanti scandali per le leggi che abbiamo introiettato e che ci fanno presuntuosamente aggiustare la Volontà di Dio alla nostra volontà condizionata, in cui il diavolo si dibatte e non vuole farsi toccare, in questo ben congeniato armamentario di difese inconsce in cui ci fa rigettare Dio e ciò che Lui vuole donarci per salvarci?

La missione non è un bel passatempo o un’attività di carità per far bene a sé e agli altri. La missione non è una linea pratica dettata dagli uomini o da Italia Solidale. Se fosse così, non varrebbe nulla. La missione è pagare il prezzo della nostra libertà, dignità e indipendenza. Questo prezzo è il nostro corpo e il nostro sangue nel corpo e sangue di Cristo, che possiamo versare solo nella carità del movimento missionario.

È un prezzo altissimo proprio perché il valore della nostra persona è altissimo, perché Dio non si svende e non si fa trovare se non siamo completamente umili e disponibili, come la Madonna, senza io, senza diavoli umani. Allora, con quest’atteggiamento maturo, ogni negatività diventa veramente una grazia e il diavolo brucia da solo nell’inferno ogni volta che ci liberiamo attraverso la carità nella missionarietà, che è personale e sacramentale, ma anche eucaristica e comunitaria.

I poveri testimoniano tutto questo con forza e semplicità, mettendo in crisi tutte le menti, le leggi, le economie malate del mondo di oggi. Sui maggiori quotidiani d’informazione internazionale, nel mese di settembre hanno constatato che l’India è la quinta economia mondiale, dopo Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania.

E Raju Marapaka, dalla missione di Malkapur in India, questa settimana, in un incontro eucaristico, ha testimoniato: “Tutto il mondo parla dell’India per il suo sviluppo economico e materiale. Ma questo sviluppo economico e materiale non impedisce alla gente di morire senza dignità. Qui vicino a me c’è una missione di indù che non voleva partecipare, pensando che Italia Solidale fosse un’associazione per i Cristiani. Ma io ho detto loro che nel Carisma di sviluppo di vita e missione si trova qualcosa che non si trova nelle chiese, nelle ONG, nelle economie. Qui si trova lo sviluppo della dignità di ogni persona. E anche gli indù hanno voluto partecipare, perché tutti cercano questo, lo sviluppo della propria dignità, ma nessuno l’ha mai potuto trovare”.

In un articolo di ottobre 2022, Internazionale scriveva che in Colombia la coltivazione di coca è aumentata del 43% solo nel 2021, in maniera direttamente proporzionale all’aumento della povertà.

Nello stesso tempo, contro ogni possibile previsione, le famiglie delle nostre missioni della Colombia escono dalla coltivazione di coca, in una controtendenza inspiegabile per le previsioni economiche e socio-politiche che qualunque giornalista potrebbe fare.

L’esperienza che questo si può risolvere viene dai poveri. Ad esempio, Paula dalla Colombia testimoniava come le famiglie sempre di più stanno lottando per uscire dalla mancanza di valore della persona che hanno sempre vissuto. 

“Avevamo sempre bisogno di un capo che ci dicesse cosa fare e all’inizio cercavamo questa struttura anche nella missione. 

Ma poi abbiamo capito che il punto è essere tutti missionari, che non c’è struttura e che non la possiamo portare neanche nella missione, ma che ogni persona ha bisogno di fare un’esperienza di indipendenza nell’essere missionario”.

E mentre i giornali continuano a presentare la possibilità di una guerra nucleare che alimenta paura e spaesamento nelle persone e la crisi economica, Alexis e Judith dal Ruanda scrivono, nella lettera di Natale al donatore italiano: “Nell’ultima lettera a Pasqua, vi avevo informato che vostro figlio Enock ha comprato una gallina; ha continuato a muoversi e adesso ha acquistato una capra, come vedete in foto. […] Nella mia famiglia, la vita era sempre difficile, perché non avevamo nemmeno da mangiare. Il prezzo dei prodotti nel mercato locale e nazionale cresce di giorno in giorno. Ma nella nostra comunità solidale, noi abbiamo trovato la soluzione di scambiare i nostri prodotti agricoli locali in modo accessibile a tutti: che siano fagioli, che sia mais, che sia della manioca o che siano dei platani. Qui, ognuno offre i suoi prodotti, secondo la sua produzione. E, nella nostra collaborazione, il fondamento è il Carisma sviluppato da Padre Angelo, che è vivere ed esteriorizzare l’amore al prossimo e aiutare soprattutto i più sofferenti, anche nel nostro quartiere. Che Dio ti benedica!”.

Una persona degna della Lombardia, Chiara, proprio qualche giorno fa, in un incontro, durante un forte movimento missionario, ha espresso: “Ho meditato e ho colto che sono Figlia di Cristo, che è Re dell’Universo. Quindi anche io sono preziosa, sono una principessa! Perché ho un valore immenso, che devo vivere e testimoniare”. E testimoniava come queste parole fossero fondate sull’esperienza missionaria di aver salvato un bambino, aver così ritrovato il valore della sua persona proprio come nel video del bambino intrauterino, nella relazione con le famiglie del sud del mondo e come questo possa essere vissuto e mantenuto solo facendo fuori i diavoli nella carità di testimoniare a ogni persona del mondo.

Di fronte a tutta questa grazia, non si possono aggiungere parole, ma veramente si può solo ringraziare per la possibilità unica che Dio dona alla nostra vita attraverso la missione e pregare per mantenerci fino in fondo, in tutte le croci che la missione ci dona, fino a ritrovare la nostra vera identità, fino a tornare ad essere veramente vivi e risorti, per vivere e far vivere, risorgere e far risorgere in tutta la forza splendente di Cristo Re. Solo così possiamo prepararci a vivere davvero nel Natale ed entrare nell’Avvento, che non inizia la prossima settimana, ma che è essere missionari ogni momento.

Con immensa gratitudine e rispetto, continuo a pregare per te, padre Angelo e per tutti i meravigliosi poveri, perché possiamo raggiungere tutto il Mondo, come veri missionari, solo nella Volontà di Dio come Cristo e la Madonna testimoniano.

Silvia Neposteri

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