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La vita non s’inganna: si gode o si paga – di Padre Angelo Benolli

La vita non s’inganna: si gode o si paga

Per trovare la nostra libertà, il nostro amore, la nostra Fede, la nostra vita, abbiamo bisogno di liberarci da tutti i condizionamenti generazionali e culturali

 

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È tempo di credere al valore della propria persona. È tempo di testimoniare la propria libertà da inganni, abusi e violenze umane.

È tempo di manifestarsi prima Figli di Dio che figli degli uomini; prima figli della vita, che figli della morte; prima figli della ricerca e della testimonianza della vita vera, che dell’errore o della sudditanza a progetti di vita ridotti e quindi menzogneri.

È tempo di riscoprire e testimoniare la propria dignità.

È tempo di non avvelenarsi più, ma di guardare in faccia ogni male della vita, capirlo, lottarlo, distruggerlo, come ha fatto Cristo.

Non l’uomo: solo Cristo è la vita. La vita viene da Lui, e solo in Lui si riscatta. Solo in Lui troviamo la nostra persona, la nostra libertà dalla violenza e falsità umana. Solo in Gesù troviamo l’autentica verità, la vera vita religiosa, scientifica, personale e sociale.

Abbiamo bisogno di liberarci da ogni religione che si pone prima di Cristo e da ogni scienza che, piena di superbia, non si raccorda con Cristo.

Per trovare noi stessi, per trovare la nostra libertà, il nostro amore, la nostra Fede, la nostra vita personale e sociale, abbiamo bisogno di liberarci da tutti i condizionamenti generazionali e culturali pieni di inganni, di riduzione delle forze personali e delle forze relazionali.

La libertà non ha prezzo. E il prezzo della nostra libertà è il sangue di Cristo: “Sangue dell’alleanza per la remissione dei peccati”, ossia per la remissione del disordine delle forze della vita.

Ma chi di noi s’impegna per questa verità di vita, per questa libertà, quanto è necessario? Chi s’impegna fino al sangue per riscattare in tutto la vita intera, propria ed altrui? E se questo impegno personale e sociale manca, ci può essere vera scienza, vera religione?

 

A cosa serve la debolezza? Non è essa portatrice di confusione, inganno, schiavitù, attaccamento, malattia, morte? E nella limitatezza provocata dalla falsità della debolezza, vi può essere vera scienza, vera Fede?

Senza la completezza della verità scientifica umana in tutte le sue componenti di energie spirituali, psichiche, corporali, vi può essere vera morale? Vi può essere una vera morale senza l’affermazione, il rispetto ed il ringraziamento al Creatore, Liberatore e Animatore della vita?

Vi può essere vita scientifico-morale, religiosa senza Cristo? “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. “Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca”.

È l’uomo al centro della vita? È il nostro io il creatore della vita?

È forse il mondo la libertà e la gioia della vita?

Chi vuol vivere sa quale strada prendere. Ma se anche non scegliesse, sempre la vita non s’inganna: subito si gode o si paga.

Non si può godere e vivere senza servire, rispettare, amare, testimoniare in ogni momento le energie personali e relazionali della vita.

La vita non dipende da noi, è dentro di noi; ha un suo ordine, un suo sviluppo.
La morte è non vivere questo ordine e questo sviluppo.

 

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