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Lettera di ringraziamento a Dio e a P. Angelo Benolli dal Karnataka – India

Lettera di ringraziamento a Dio e a P. Angelo Benolli da Manjunatha e da Sudha, mamma di Rohit dalle missioni di Karnataka Solidale – Mondo Solidale

 

 

 “I dottori sono rimasti scioccati che mio figlio Rohit sia uscito dal coma. Uno di loro mi ha detto che è un miracolo…”

Innanzitutto vorrei ringraziare milioni di volte Dio e il tuo prezioso Carisma caro P. Angelo Benolli, per l’amore che riceviamo costantemente da te, dai tuoi quotidiani approfondimenti, per vedere e riparare i nostri inconsci condizionamenti di non amore che abbiamo ricevuto dalle generazioni passate. Ringrazio e ringraziamo per il documento che hai scritto al Mondo Solidale per la dignità e l’indipendenza dei poveri. Lo abbiamo ricevuto, lo abbiamo letto e tradotto nella lingua locale e abbiamo sostenuto le famiglie a leggerlo per cogliere il valore di ogni creatura e della comunione Eucaristica con il Mondo Solidale. Oggi le comunità basate sul Carisma sono una benedizione, perché rafforzano la relazione essenziale tra noi: è una benedizione incontrarsi regolarmente una volta a settimana, per leggere i libri e documenti che hai scritto attraverso i tuoi 92 anni di esperienze di vita e 62 di sacerdozio, incontrando persone e persone dalla mattina alla sera per 8 ore al giorno. Grazie di cuore per aver trovato un vero e autentico Carisma, perché ogni persona della comunità entra passo passo dentro le profonde sofferenze e violenze frutto dei non amori ricevuti, dove l’intelligenza del diavolo lavora già dopo i primi 30 giorni di vita. Oggi noi grazie al Carisma, stiamo raggiungendo l’esperienza del Padre, Figlio e Spirito Santo. Nello stesso tempo, il Carisma ci sta chiamando personalmente e comunitariamente ad una semplice missione: se riceviamo 1, restituiamo 1 e mezzo come tu hai fatto per il Mondo Solidale.

In questi giorni, abbiamo ricevuto le lettere delle adozioni interfamiliari e in comunione con i volontari di Italia Solidale e i volontari delle missioni gemellate dell’altro continente le stiamo consegnando alle famiglie e loro le condividono ai loro donatori locali. Queste lettere ricevute dall’Africa sono un grande canale e una moltiplicazione del pane del Carisma per salvare il bambino dentro di noi e intorno a noi. È la prima volta nel mondo che le 144 missioni si inviano e condividono le lettere e le foto in contemporanea. Grazie p. Angelo per darci tale immensa famiglia del Mondo Solidale con tutte le sacre relazioni delle comunità, zone, missioni, con i donatori italiani, i donatori locali, le adozioni intercontinentali e interstatali. Grazie p. Angelo, perché ci dai queste relazioni ricche di dignità, in cui il semplice stuzzicadenti è carità di salvarci gli uni con gli altri dai diavoli della presente cultura.

Molte persone stanno venendo fuori dalle tenebre verso la luce e, tra loro, molte sono persone semplici, ma degne, che raggiungono il Mondo Solidale con la loro testimonianza. Oggi sono così felice e sento il grande privilegio di condividere la testimonianza di una di loro: il suo nome è Sudha, dalla missione di Maridyur Solidale, nel Karnataka.

Sudha appartiene ad una tribù chiamata Akki pikki, che significa catturatori di uccelli. Loro infatti sono nomadi e sopravvivono cacciando e mangiando uccelli. La tribù si muove da un posto all’altro per sopravvivere. Di solito gli uomini vanno a caccia di uccelli e le donne rimangono con i bambini per cucinare. Poi, dopo qualche giorno di permanenza in un luogo, si spostano altrove, smontando le loro tende di plastica. Questa è la loro vita. In questo modo hanno raggiunto Maridyur. Le persone degne della missione, mentre si spostavano per i vari incontri di comunità e di zone (in questa missione rurale la gente vive sparsa in una vasta area nella foresta), sono venuti in contatto con questa tribù e hanno passato la loro esperienza con Italia Solidale, gli hanno passato il Carisma e li hanno invitati a partecipare alle comunità. In maniera naturale ma umanamente sorprendete, queste persone tribali hanno iniziato a partecipare gradualmente agli incontri di comunità approfondendo il Carisma e poi hanno ricevuto le prime relazioni con i donatori italiani, i primi contributi, e così hanno iniziato a promuovere piccole attività generatrici di reddito e per la prima volta hanno smesso di fare i nomadi, rimanendo stabilmente in un posto, rompendo la loro precaria cultura tribale dove di fondo i bambini erano abbandonati a se stessi.

Recentemente, una decina di giorni fa, Sudha, una donna appartenente a questa tribù che ora fa parte della missione, ha dovuto il portare suo unico figlio, Rohit, di 4 anni, in ospedale per una forte febbre. Il virus Dengue aveva colpito in maniera aggressiva il cervello e il fegato e i dottori hanno subito detto alla madre che in quelle condizioni non potevano far nulla per il bambino. In quei giorni, già sei bambini in quell’ospedale erano morti per lo stesso virus e Rohit era in condizioni tragiche, in coma, e non reagiva agli stimoli. Per la scienza non c’era speranza per Rohit, questo era il responso dei dottori a Sudha, che lì per lì è rimasta scioccata a sentire quel bollettino per il suo unico figlio. All’inizio Sudha non ha condiviso con nessuno questa situazione, né con i membri della comunità, né con le persone degne della missione, perché è facile di fronte a queste situazioni chiudersi in sé stessi e credere che siano problemi privati della famiglia.

Ma dopo 4 giorni di sofferenza, lei ha realizzato che Dio gli aveva dato l’opportunità del Carisma e della comunità e ha sentito che era il momento di condividere e uscire dalla chiusura. Così, si è aperta condividendo la situazione di Rohit con la sua comunità e i degni della missione, ha condiviso qualche foto di Rohit che combatteva per vivere in terapia intensiva. Le persone degne hanno condiviso con me, che ho subito passato a Luca e ai degni delle altre missioni indiane questa situazione di Rohit. È iniziato un movimento di relazioni, preghiera e carità, che è arrivato subito anche ai degni italiani collegati alla missione di Maridyur. Tutto questo amore tornava subito indietro a Sudha, che era in ospedale con il bambino. Il bambino ha cominciato a muovere le gambe immediatamente e anche se per i dottori non significava nulla, la mamma ha subito visto un segno di Dio alla sua apertura. Luca la stessa sera ha chiamato Sudha, sostenendola nell’essere indipendente, perché il creatore di Rohit è Dio e noi siamo concreatori e il diavolo può disturbare il corpo, la mente, ma non può nulla nel Sigillo di Dio. La comunione per Rohit ha raggiunto subito anche il suo donatore italiano Fabrizio, avvisato da Alessia Parisi in comunione con me e Luca e che in modo semplice ha partecipato con preghiera e concretamente. In tutto questo movimento di relazioni degne, preghiere e carità, il bambino ha reagito e dopo le gambe ha iniziato a muovere e le mani e gli occhi. Di fronte a questo Sunitha ha sentito la presenza di Dio, la sua grazia e il bisogno di condividere con te caro P. Angelo e con tutto il Mondo Solidale. Per questo ti ha scritto una semplice lettera di condivisione e ringraziamento che qui ti ho tradotto dalla sua lingua.

Manjunatha Tharundhanu

*  *  *  * 

 

“Cari Dio e p. Angelo Benolli, sono Sudha la mamma di Rohit e con questa lettera vi mando i miei ringraziamenti di cuore, perché mi avete donato una grande famiglia di Mondo Solidale. Oggi so e credo che Dio creatore mi sta aiutando attraverso tutti i canali di amore e preghiere che ricevo da questa famiglia. Grazie per avermi donato una comunità e persone degne, con cui ho avuto l’immensa opportunità di aprirmi per vedermi dentro nel mio potenziale e nei miei condizionamenti inconsci. Oggi mio figlio è vivo, mentre altri 6 bambini in questo ospedale sono tornati a Dio. Questo non perché io sia una buona madre o altre ragioni umane, ma perché Rohit ha ricevuto immense e numerose preghiere e carità dal Mondo Solidale e questo ha nutrito lo spirito di mio figlio. Quando ho rotto il mio blocco e la mia chiusura e mi sono aperta ed espressa ho ricevuto subito Grazie per mio figlio. I dottori sono rimasti scioccati che Rohit sia uscito dal coma. Uno di loro mi ha detto che è un miracolo. Si, è un vero miracolo che stiamo ricevendo benedizioni e carità dalla famiglia del Carisma. Ora Rohit è passato dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. Ringrazio Luca Rando, Cristiana Michelangeli, Paola Angius, il nostro donatore italiano Fabrizio e tutti voi che avete partecipato. Adesso Rohit sta meglio e io vi chiedo di continuare a pregare e amare, perché ancora non parla. Ho fede e coraggio e so che il Creatore può tutto e che il Carisma è potente e vero mediatore per tutte le malattie. Ancora una volta non so come ringraziarti p. Angelo per darmi questa opportunità di esprimermi e allargare le mie relazioni e la carità. Mio figlio Rohit è missionario verso di me, perché mi sta dando questa opportunità di uscire fuori da tutti i blocchi e chiusure e rompere i condizionamenti che ho dentro da generazioni. Ringrazio in modo speciale le comunità di Maridyur Solidale, che sono molto vicine alla mia situazione e mi aiutano nei miei bisogni. Grazie! Con amore, Sudha mamma di Rohit.”

 *  *  *  * 

Grazie a Dio e a te p. Angelo per donarci questo immenso Carisma, perché noi siamo chiamati a percepire e partecipare per noi e perché ci sono tante vite che aspettano queste relazioni. Noi continuiamo la nostra missione e le preghiere per te. Possa la Santissima Trinità benedire te, Maria Frau e P. Stephen Ndegwa! Preghiere e carità speciali per Esmeralda la figlia di Jisna e Paolo. Preghiamo per il papà di Marco perché la sua anima riposi in pace.

La missione eucaristica oggi è nelle comunità e nei gemellaggi di Mondo Solidale e questo è un miracolo in cui tutti siamo chiamati ad essere missionari

(Questa ultima frase Manjunatha l’ha scritta direttamente in Italiano) Grazie mille caro Padre Angelo Benolli per la tua testimonianza ha un grande impatto sulle persone del Mondo solidale – Italia Solidale. Grazie, Grazie per tutto quello che hai dato per noi e siamo tornati a Padre e Figlio e allo Spirito Santo.                                                         

Il tuo amorevole Manjunatha Tharundhanu, volontario Karnataka Solidale, India, Mondo Solidale.

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