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Lettera di ringraziamento di Pina di Sarli a Padre Angelo Benolli

Testimonianza di Pina Di Sarli dalla Campania

Partecipare alle letture dei tuoi libri, agli incontri di testimonianza è stato per me come ritornare a respirare, ad avere di nuovo ossigeno

Caro Padre Angelo Benolli, sento oggi, giorno del mio compleanno, di voler ringraziare Dio per la tua vita, vissuta e testimoniata nell’amore e nella forza e, anche per la mia. Da sempre il giorno del mio compleanno ho voluto che passasse inosservato, che fosse un giorno come gli altri, soprattutto per sottrarmi al rito e alla cerimonia degli auguri e baci e dei regali che da sempre tanto amaro in bocca mi ha lasciato. Quest’anno qualcosa di diverso è presente nella mia vita: la voglia di vivere questo giorno come momento di ringraziamento a Dio, e a te. Sento che oggi la mia vita ha un valore nuovo, che ho potuto scoprire, vivere e testimoniare grazie alla partecipazione al movimento di Italia Solidale, alla tua vita e alla realtà del Carisma. Quando mi sono coinvolta sentivo una grande confusione nella mia vita e una grande disperazione. C’era tanta dipendenza dalle persone registrata sui miei nervi. Vengo da una famiglia di piccoli contadini, mio padre era figlio di coloni, che lavoravano alle dipendenze di una delle famiglie nobili del paese. In casa dei miei genitori non ho mai sperimentato indipendenza, forza, libertà. Io che mi opponevo a tutta questa falsità venivo bollata come ribelle, mia madre, parlando di me con gli altri, ha sempre ripetuto che io ero nata per dare fastidio; mia sorella, che invece si adattava, era accettata e apprezzata. A un certo punto, vedendo che, facendo la brava mia sorella era più vista di me, ho rinunciato ad esprimere la mia sofferenza e ho fatto anch’io la brava. Mi sono laureata, ho trovato lavoro, allontanandomi da casa con grande sofferenza, poi sono ritornata, e ripetendo mia madre, mi sono sposata, per la paura e il condizionamento di rimanere zitella. Nel matrimonio con un ragazzo molto sofferente ed immaturo, sono emerse tutte le incompletezze mie e sue. La sofferenza era grande, rasentava la disperazione, mi sembrava di non aver via d’uscita a tanta incomprensione. In tutto questo, sono arrivati tre figli, che hanno ancora di più fatto emergere tutte le nostre difficoltà personali e di relazione. E’ stato a questo punto che ho iniziato a ricevere l’invito da parte di Marco Casuccio ad approfondire i tuoi libri. Non capendo, ho accettato, mi sembrava di non avere alternativa.

Per molto tempo partecipare alle letture dei tuoi libri, agli incontri di testimonianza è stato per me come ritornare a respirare, ad avere di nuovo ossigeno. Nella mia vita di allora, mi sentivo completamente soffocata, avevo grosse difficoltà di relazione con mio marito da cui ero diventata dipendente, credevo che senza di lui sarei rimasta sola, ma allo stesso tempo volevo ridurlo all’idea che io avevo di marito.  Vedendo che non ricevevo amore da lui, ho spostato le mie aspettative sui nostri tre figli, creando tra me e loro una dipendenza che soffocava e impediva. Per molto tempo ho assecondato il mio grande bisogno di relazione e ho partecipato a tutti gli incontri, a tutte le occasioni che mi si presentavano, anche travolgendomi. Sentivo che dovevo nutrirmi e uscire dall’isolamento in cui mi ero incastrata. Ho fatto poi la prima esperienza di Malga Zures, dove ho sentito forte L’amore del Padre in un abbraccio che mi ha commosso fino alle lacrime. Nella profondità del silenzio, ho avuto la possibilità di ascoltarmi per la prima volta. Sentivo dentro di me una voragine, un vuoto, una solitudine in cui annegavo. E lì ho cominciato a capire veramente quello di cui avevo bisogno: stare finalmente con Dio per poter sentire, invece, la mia Creazione e sperimentare la mia indipendenza. Mi sono impegnata nella missione, perché così sentivo le mie energie, un fuoco che mi infiammava e mi riscaldava dentro, promuovendo le adozioni e testimoniando l’esperienza che stavo vivendo.

Ho poi potuto partecipare al viaggio missionario in India nel 2018, dove, staccandomi dalla vita familiare e lavorativa, in cui ero molto assorbita, mi si è presentata un’altra esperienza profondissima, l’incontro con la madre, la Madonna. Fino a quel momento avevo rifiutato la relazione con la Madonna, perché venivo da un’esperienza di mancata relazione con mia madre biologica. Non riuscivo, davanti alla sua immagine, neanche a reggere lo sguardo. Ma l’amore che stavo sperimentando e il movimento missionario avevano cominciato a rompere il ghiaccio che questa mancanza aveva prodotto. Questa esperienza mi ha aiutato nella relazione con i figli, diventando più distaccata, ma amorevole, e insegnandomi a sostenerli invece che a plasmarli. Ma rimanevo attaccata a mio marito e subivo le sue debolezze, entrando spesso in dinamiche di conflitto e di giudizio. Ero prigioniera dell’illusione che potevo risolvere con la separazione, e, continuamente, fuggivo dall’affrontare il diavolo che mi portava a chiudermi. Ho pregato, soprattutto Cristo, nonostante all’inizio mi sentissi falsa di fronte a Lui e alla Croce. Ci sono voluti molti mesi di preghiera e di movimento missionario. È stata una benedizione ricevere la Responsabilità di due territori in Italia. All’inizio non volevo, mi sentivo bloccata e non ero disponibile a mettere ancora di più in croce i miei diavoli. Poi sono stata sostenuta, in particolare da Mia, ad incarnarmi nella mia realtà, con le persone vicine a me, e quindi ad entrare di più anche nella mia situazione personale e familiare. Quest’esperienza mi ha aiutato molto a superare l’isolamento che sentivo dentro, a manifestarmi con maggiore continuità e in ogni occasione. Si sono avviate relazioni di contenuto con persone disponibili a mettere in crisi le falsità presenti nella loro vita.

oprattutto durante il periodo di loockdown, in cui mi sono mantenuta più continua nel movimento, per trovare le persone degne e per accompagnarle verso la comunità, ho sentito la preziosità di quest’esperienza, che è stato vero nutrimento per il mio inconscio. Senza capire, mi sono ritrovata guarita dalla dipendenza da mio marito e più libera nella relazione con Gesù! Ho sentito la forza di poter sostenere anche lui e abbiamo riprovato a leggere insieme il tuo libro Uscire da ogni Inganno. Questa volta non ho sentito il giudizio, ma la carità nei suoi confronti e una tenuta nuova a non farmi travolgere dalle sue immaturità o a fuggire! La confusione ha cominciato, passo dopo passo, a diminuire, facendomi vedere, sempre di più i miei condizionamenti. Ho potuto sperimentare la gioia di partecipare all’azione di Dio, per guarire e salvare me, ma anche le persone a cui lui mi chiama. Sono consapevole che i diavoli sono forti, li sento che lottano per rimanere sui miei nervi, e a volte rinuncio ad andare fino in fondo! 

Ma questa volta non mi impediranno di dire a gran voce, a te e a Dio: GRAZIEEEE!!! 

Oggi riesco finalmente a sentire dentro il desiderio di ringraziare per la mia vita, creata nell’amore da Dio Padre, che adesso posso riscoprire e vivere, senza falsità, grazie a te e a tutta la grandiosa opera di salvezza a cui ci stai chiamando! E grazie, anche perché ci chiami all’Eucarestia, in un movimento che va oltre noi, in cui io sto sperimentando finalmente, l’Amore!

Laureana Cilento, Salerno 06/11/2020

Pina Di Sarli, Campania Solidale

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