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Lontani da Dio e dalla natura: perché?

Lontani da Dio e dalla natura: perché?

Perché nel nostro tempo ha tanto potuto prevalere un’antropologia slegata dalla natura e da Dio?

E’ troppo semplice constatare il male che producono il razionalismo, l’illuminismo, il comunismo, il materialismo. Sappiamo quanto male hanno fatto le rivoluzioni. Quanto male, però, hanno fatto anche le restaurazioni di culture e di regimi precedenti a quelle stesse insurrezioni: nessun potere rivoluzionario o non rivoluzionario è superiore alla vita. Nessuna legge, nessuna cultura, può travolgere impunemente la natura della vita. 

La vita è come è, non dipende dai poteri, dalle leggi o dalle riduzioni culturali. Dio l’ha creata non come noi crediamo o pensiamo. Ciò che crediamo o pensiamo non si può contrapporre a ciò che la vita è. Essa ha intrinsecamente un ordine naturale prestabilito, fondamentalmente sempre esistente in ogni essere, anche nell’uomo. Purtroppo, quasi mai si è creduto che il potere, la legge, la cultura corrente dovessero essere in servizio della verità e della vita. 

La vita doveva essere al loro servizio e non viceversa! Si può immaginare pertanto come sia stato consequenziale, con siffatti fondamenti antropologici sostitutivi di Dio e della natura, incorrere in tutti i massacri di vita, di cui tutta la storia è pienamente testimone. Nessuno si può sostituire a Dio ed alle energie interiori che ogni persona possiede. Nemmeno la coscienza personale può minimamente ed impunemente travolgere tutta l’immensità e la densità della natura propria, che è insita in ogni individuo. E tale natura, per il 90%, è posta in forze inconsce e religiose. Pensiamo poi a quale aberrazione si compie quando questa natura personale inconscia viene travolta da un’altra persona, dalla legge, da qualsiasi altra istituzione. 

È tempo che tutti ci poniamo davanti alla realtà della vita, specie della vita personale, con molta e molta più umiltà e verità. Per questo la vera cultura è solo quella che è in pieno e totale servizio a tutta la verità della vita. 

 

La cultura pertanto è nella vita, è vita. Solo questa cultura va ricercata, diffusa e attuata. Tutto il resto è cultura violenta. Se poi crediamo che la vita rispettata è cultura e che ogni persona ha delle uniche ed irripetibili energie di vita, allora cultura sarà scoprire, rispettare, servire tali energie personali, pena il massacro della vita stessa propria ed altrui. 

Emerge qui tutto il valore insostituibile di Cristo: l’unico che non solo ha testimoniato una cultura di verità e di vita, ma ha amato e rispettato la vita fino a dare il suo corpo e il suo sangue, perché si ritornasse a quell’eterna alleanza con Dio e con la natura che, dal bambino all’anziano, ogni persona attende. Il modo di vivere, la testimonianza di verità e la modalità d’amare di Cristo che, con forza divina, si coinvolge fino alla croce, dando la sua vita in riscatto per chi vuol vivere e collabora con Lui, ci dice quale sia l’impegno personale, culturale e comunitario necessario per riscattarci da tanti errori, false leggi e violenze che ancora oggi incombono sul nostro essere umano.

Se è vero che tanti errori di poteri ingiusti hanno prevalso nel materialismo, nel comunismo e nel capitalismo, con le conseguenze funeste che tutti ancora sperimentiamo, è altrettanto vero e forse ancor più necessario constatare che, purtroppo, questo veleno culturale di potere e ignoranza di vita spesso si è inserito ed è stato permanentemente presente anche in chi primariamente diceva di tutelare la vita umana e cristiana dei più vicini. 

Quante donne hanno sofferto il potere e l’ignoranza dei mariti o viceversa! Quanti figli hanno sofferto il potere e l’ignoranza dei genitori o viceversa! Ma anche quanti educatori e quante persone cosiddette religiose sono sempre state più integrate nel potere e nella cultura corrente che autentici servitori della cultura personale e comunitaria della vita, come natura e Cristo vogliono! Come si poteva non prevedere che tanto integralismo, tanto legalismo e tanto fariseismo educativo e religioso (che spesso è ancora presente e facile da constatare) non producesse le moltissime trasgressioni e reazioni scientifiche? Queste, infatti, sono spinte inconsce a liberarsi da tante fissazioni di ripetizioni e riduzioni ignoranti e aculturali. 

Inoltre, chi è in questo stato di riduzione e infermità personale, perché fissato e carico di tradizionali condizionamenti, anche se si dice religioso, con quale forza può opporsi ai vari errori scientifici ed antropologici provenienti da una scienza che produce una tecnica, una politica, una cultura comunista o capitalistica tanto lontana dalla natura e da Dio? Oggi vediamo tutti le terribili conseguenze di tanta cultura farisaica o materialistica. Vi è nell’aria e nelle persone un forte, anche se spesso inconscio, bisogno di riscatto da tante falsità culturali ed esistenziali con falsi fondamenti scientifico-religiosi. Purtroppo ancora troppo poche persone sono libere, troppo pochi testimoniano esistenzialmente e sono preparati a diffondere una cultura come la vita di ognuno e Cristo vogliono. Eppure, solo su queste basi si può fondare un’autentica famiglia ed un’autentica comunità. 

Proprio per tutto questo stiamo cercando in Italia ed in tutto il mondo persone degne e famiglie vere per fare ovunque con loro veri giardini nuovi di vita personale, familiare, sociale, scientifica e religiosa, proprio per uscire dalla vita che vivono gli italiani, che, come dice il Censis, è ricca di “poltiglia e mucillagine”, “liquefatta” e “disperatamente rancorosa”.

 

Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale)

dal sito ioacquaesapone

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