Testimoni dal Sud del Mondo per salvare l’Italia
Dall’Africa, India e Sudamerica hanno incontrato migliaia di donatori in ogni regione italiana testimoniando la rinascita grazie ai libri di Padre Angelo Benolli e ai gemellaggi mondiali
TESTIMONIANZA DI PATRICK GWOKTHO
Missione: Orussi Solidale – Uganda Solidale (Africa)
Responsabile: Rita Ranucci
Grazie all’Altissimo Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e a Padre Angelo Benolli che ci ha dato questa nuova cultura di vita che ha fondamento nel Nuovo Sapere e nel Nuovo Potere rivelati nel Carisma. Grazie alla Trinità che mi ha dato questa grande possibilità di ritrovare me stesso in questo viaggio che è la vita, portando me ed ogni persona verso questa cultura dell’inconscio e a questa Nuova Antropologia che è la base ed il fondamento della vita della persona. Sono un giovane uomo di 34 anni, sposato con una donna meravigliosa che si chiama Charity ed ho 5 bambini di 15, 8, 5, 2 anni e l’ultimo di 4 mesi. Vivo in un piccolo villaggio che si chiama Madi Upper, vicino Orussi, nel distretto di Nebbi, a Nord dell’Uganda, al confine con la Repubblica Democratica del Congo. Nella mia zona, in un’area di 454 km2, vivono 43,565 persone. Tutte le famiglie sono contadine, la maggior parte analfabete, immerse in uno dei condizionamenti culturali più radicati nella cultura Alur che è la poligamia. Il numero degli abitanti dunque è elevatissimo rispetto alla terra disponibile, ed essendo questa l’unica fonte di sopravvivenza, ogni giorno si assiste a violente lotte per averne il possesso tra i membri della stessa famiglia. Moltissimi bambini vivono abbandonati dai nonni a causa di gravidanze avute da madri adolescenti. Nella sola metà dell’anno nella nostra zona sono morti 3.500 bambini, non considerando il numero delle donne morte mentre mettevano al mondo i loro bambini a casa e tutti i casi di morte che hanno colpito le persone adulte.
Questa situazione è causata dal fatto che culturalmente c’è ancora molta dipendenza dalle credenze popolari quali la stregoneria, che portano i genitori ad andare a consultare lo stregone piuttosto che ad intervenire portando i bimbi in ospedale, anche perché spesso manca loro economicamente il minimo necessario per dare le cure primarie, ad esempio per la malaria, ci vogliono 4.000 Scellini Ugandesi equivalenti ad 1 Euro. Nella nostra zona c’è poi un solo Centro Medico, che accoglie ogni giorno decide e decine di casi. I trattamenti sono dunque dati in ritardo e quando diviene necessario il trasferimento all’Ospedale moltissimi si arrendono visto che è ad 80 km di distanza e non si hanno i mezzi economici e materiali per raggiungerlo.
Per condividere brevemente con voi la mia esperienza di vita, sento di dirvi che ho perso mio padre quando avevo 5 anni e quando stavo per compiere 10 anni anche mia madre è morta. Sono entrambi morti per mancanza di rispetto della persona dal momento che quando è stata indicata loro la necessità di essere trasferiti in Ospedale tutti i membri della nostra famiglia si sono arresi non avendo i soldi per il trasporto ed hanno solo aspettato la morte lasciandoli a casa. Sono dunque rimasto solo e lasciato a vivere con dei miei parenti, passando tra la casa dei miei zii e quella di mia nonna. Non ho mai avuto un posto in pace nel quale poter stare, questo è stato il modo nel quale sono cresciuto. Non ho potuto sperimentare vero amore anche se lo cercavo dalle persone con le quali stavo, non l’ho mai trovato in realtà.
Solo con questo movimento ho potuto comprendere che l’amore si trova in Dio e che chiunque cerca amore dagli uomini in realtà troverà sempre e solo problemi. In particolare mi ha aiutato il documento “Carisma da vivere e proporre”, perché con esso ho potuto toccare le sofferenze che ogni bambino riceve nella famiglia a causa delle immaturità dei genitori che non hanno potuto sperimentare le loro energie personali. Ho potuto vedere che anche io a causa di questa immaturità incontrata in famiglia, sono caduto nel dipendere da tutte le loro credenze culturali, prima tra tutte la dipendenza dallo stregone, al quale ricorrevano per ogni cosa accadesse ad uno di noi. Anche io ad un certo punto ho cominciato ad andare dallo stregone e solo poi con questa cultura ho potuto cogliere come questa cosa avesse colpito la mia anima e la mia sessualità. Ho iniziato il mio cammino in questa cultura come bambino adottato a distanza da D’Albore Vincenzo di Caserta nel 1998.
Non sapevo nulla di questa cultura fino al 2009 quando ho iniziato l’esperienza partecipando ad una piccola comunità. In questa comunità, leggendo i documenti di Padre Angelo Benolli, ho potuto cogliere che Dio mi ha creato a sua immagine e somiglianza, con un Io Potenziale che cresce solo sorretto dall’amore di Dio. Questa verità mi ha aiutato a meditare molto ed ho riconosciuto che dal momento in cui avevo perso l’esperienza di Dio, il mio carattere si era indebolito ed ero diventato dipendente di tutte le credenze Africane e non solo. Ho colto che l’aver incontrato persone senza l’esperienza delle loro energie personali e di Dio come l’amore sempre vuole, mi aveva portato a soffrire ma anche ad integrarmi nella stregoneria perché la mia sessualità era indebolita e dipendente. Questa sessualità indebolita era deviata nella rimozione, nella masturbazione fino alla prostituzione, fino a portarmi a mettere incinta una ragazza della mia prima figlia Silvia che adesso ha 15 anni quando ero solo un ragazzino. Per la dipendenza che avevo dalla persone che mi circondavano e per paura della legge Ugandese ho rinnegato la gravidanza fino a quando non ho iniziato il mio cammino con Italia Solidale, cogliendo come i condizionamenti si passano da generazione a generazione.
Quando ho iniziato a vedere il valore del gemellaggio presente nelle adozioni intercontinentali e nell’adozione a distanza di uno dei miei figli, a vedere Padre Angelo che interveniva con i suoi approfondimenti sulla realtà dei 23.000 bambini che ogni giorno muoiono di fame, a vedere il valore delle persone degne come i volontari di italia Solidale Marco e Rita che continuamente hanno mantenuto una comunione con me perché io intervenissi per salvare dei bambini abbandonati ai nonni, mi sono reso conto che io stesso ero uno di quei genitori che non interveniva sulla morte dei bambini. Tutto questo con l’aiuto del carisma mi ha aiutato a sviluppare nel mio cuore il desiderio di riportare la mia bambina Silvia a stare con me. Ho riportato a casa mia figlia quando ero già sposato con mia moglie Charity, sentendo dentro di me di dover mettere al centro la vita dei bambini per rispettarli come Dio rispetta la persona dandogli vera relazione. Nella mia infanzia come vi ho detto non ho mai sperimentato una vera relazione ma oggi che ho recuperato l’esperienza di un mio vero scambio con Dio sento più che mai di dare un vero scambio ai miei bambini. Nella nostra cultura Africana, quando i bambini sono piccoli, vengono considerati solo figli della madre, ma il carisma mi ha permesso di superare tutto questo, perché ho compreso che ogni bambino è una creatura meravigliosa, figlia di Dio, che sempre aspetta amore, pace, relazione a qualsiasi età, sia esso neonato o più grande.
Testimonio questa realtà continuamente, sia nella mia famiglia, che alla mia comunità e questo sta portando alla conversione di molti nel carisma, così come è nella volontà di Dio. Nulla di tutto ciò sarebbe mai stato possibile senza la costante formazione-animazione che ho ricevuto e dato missionariamente alle famiglie di Orussi. E’ vero che questo movimento di Italia Solidale è come un fiume che vuole arrivare al mare, ed il mare sono le persone sofferenti vicino a noi ed intorno a noi. Questa esperienza missionaria che non si è fermata a me, ha portato a far crescere la missione di Orussi, che ha formato la missione di Alala ed è arrivata fino in Congo con la missione di Lero Solidale. Questa cultura è necessaria per ogni persona, in ogni luogo, in tutto il mondo.
La meraviglia è che la missione ci ha portato a gemellarci con voi Italiani, con voi volontari donatori, e sempre di più quest’anno ho sentito di rendere vivo questo gemellaggio attraverso skype, whathapps, video collegamenti. In ogni momento di relazione con voi ho riscoperto un pezzo di me e della mia famiglia e della famiglia del bambino adottato a distanza. Un’altra grande esperienza è quella che viviamo con il gemellaggio che abbiamo con le famiglie del Kenya, in cui abbiamo toccato il positivo ed il negativo in noi, e sempre nella relazione, ci siamo aiutati a fare fronte con la luce del carisma.
Questi collegamenti li abbiamo vissuti nel capannone, un luogo permanente per lo scambio di vita, e che ci sta aiutando ad andare oltre le multinazionali e le burocrazie. Nel carisma quello che scambiamo è vita ed amore e questo ci sta sostenendo ad investire creativamente quello che riceviamo ogni anno dalla generosità dei donatori. Scambiamo il miglio con una gallina, fagioli con la cassava per esempio e questo è veramente il modo per lavorare bene ed amare bene che ci libera come persone dalle multinazionali. Come scrive Padre Angelo in “Uscire da ogni inganno” ogni cosa buona è nella persona, posso proprio testimoniare come l’adozione a distanza di uno dei miei bambini abbia salvato me e tutta la mia famiglia e come continui a ricevere vita attraverso la relazione con il mio donatore italiano e con quello locale che ho coinvolto. Abbiamo tutti una chiamata urgente, essere missionari nella nostra famiglia ed intorno a noi, per trovare persone degne, che trovino donatori locali, donatori italiani, così da far nascere i giardini di vita che si basino sul nuovo concreativo e corredentivo potere presente nella cultura del Nuovo Sapere e del Nuovo Potere di Cristo. Che possiamo tutti essere benedetti nel dare frutti nella nostra vita, nelle missioni, nei territori, il tutto per salvare la vita come è nella volontà di Dio. Amen
Patrick Gwoktho
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TESTIMONIANZA DI MARK EMEKWI EKUNOIT
Missione: Turkana Lake Solidale – Turkana Solidale/Kenya Solidale (Africa)
Responsabile: Davide de Maria
Grazie Signore perché sei sempre stato presente nella mia vita. Grazie Signore per il tuo grande amore e per tutto ciò hai realizzato nella mia vita. Grazie Signore per avermi fatto incontrare il Carisma attraverso Padre Angelo Benolli che è una vera “rivelazione” per la vita mia e di migliaia di persone nel Mondo d’oggi. Ringrazio in modo speciale Padre Angelo per il suo essere coerente testimone di Dio e nel carisma ed attraverso la sua testimonianza ha toccato il “cuore” di tanti bambini, persone ed essere umano Il Carisma è un dono di Dio per ognuno di noi. Con il Carisma oggi possiamo tornare a Dio, possiamo tornare al sigillo di Dio (io potenziale). Lo possiamo fare perché finalmente possiamo avere luce anche sui Diavoli virus che si sono inseriti nelle cellule condizionando la nostra vita.
Grazie padre Angelo e che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ti continuino a proteggere per ciò che hai fatto per tutta l’umanità. Per me è difficile esprimere con le parole ciò che Dio ha fatto nella mia vita attraverso il Carisma, attraverso i tuoi libri, attraverso i documenti. Padre Angelo che il Signore ti dia quello che necessiti per continuare a vivere e testimoniare il Carisma. Ringrazio anche i volontari di Italia Solidale, come Davide de Maria e Mara Tredicine, per la loro grande comunione e per la loro presenza che ci aiuta a cogliere ed a identificare tutti i problemi per risolvere in Dio e con l’aiuto del Carisma. Che Dio vi continui a dare forza per mantenere e rafforzare questa comunione.
In Africa ci sono tanti problemi e tante sfide da affrontare ma prego che possiamo vedere, affrontare e risolvere sempre tutto. Ringrazio Dio per ciò che ha fatto nella mia vita. Io sono nato in una famiglia molto povera. Mio padre era un pescatore. La pesca era ’unica fonte di sussistenza per la nostra vita. In famiglia eravamo in quattro. Mia madre, mio padre, io e mia sorella. Quando avevo tre anni, mio padre morì nel lago. La sua barca è affondata (il lago è pieno di coccodrilli) e lui non è stato più ritrovato. Io ero piccolo e mia sorella era una neonata. Da qual momento la nostra vita è peggiorata. Eravamo soli e con grandi difficoltà. Mia madre per essere aiutata è andata dal fratello. Nostro zio però era un alcolizzato e violento. Ci voleva sostenere ma non poteva. Ad un certo punto anche mio zio è sparito. Mia madre per prendersi cura di noi ha iniziato a costruire delle ceste con le foglie di palma. Ma ciò che guadagnava non era sufficiente. Mia madre, solo per bisogno, si è sposata con un uomo. Lì è iniziato un altro inferno. Quest’uomo infatti era molto violento e ci picchiava selvaggiamente. Sia io che mia sorella stavamo male male male. Abbiamo sofferto tanto e non capivano perché dovevamo soffrire così tanto. Crescendo ho fatto le scuole elementari. Volevo continuare con le scuole secondarie ma non è stato possibile perché non avevamo i soldi per pagare la scuola. Nel 2007 con tutta questa sofferenza interiore mi sono sposato con mia moglie e nel 2008 abbiamo avuto il primo figlio. Non riuscivo tuttavia a relazionarmi con mia moglie e i miei figli.
Nel 2009 ho conosciuto Italia Solidale ed ho iniziato a leggere i documenti ed i libri. All’inizio mi sentivo un po’ in colpa perché vedevo tutta la sofferenza che vivevo poi però piano piano ho colto che alla radice vi era una grande mancanza di amore che io avevo vissuto. Non era colpa né mia né delle generazioni precedenti. Ho visto che anche il mio patrigno ripeteva quello che i suoi antenati avevano vissuto, proprio per la mancanza d’amore. Ora posso perdonarlo, perché i documenti di padre Angelo mi hanno davvero toccato. Ho capito che era per la mancanza di amore che il mio patrigno ha ingannato la sua vita per questa mancanza d’amore e quindi ci picchiava e ingannava anche noi. E’ stato veramente grazie ai documenti che ho colto che potevo perdonare mio padre. Nel 2010, sono andato a Nakuru per alcuni anni, mi sono allontanato da casa, mentre la mia famiglia rimaneva in Turkana. Col Carisma, ho poi colto che stavo ripetendo mio padre, quindi ho colto che dovevo tornare. Ora siamo felici e abbiamo quattro figli, Onesma, Freeda, Donald, Mercy. Siamo felici per quello che Dio ha fatto nella nostra vita attraverso padre Angelo, è quello che Dio ha programmato per la nostra vita. Attraverso i suoi libri e documenti, abbiamo visto la causa, la radice dei nostri problemi. Così, noi partecipiamo in prima persona e possiamo sostenere gli altri, tutti quelli che pensano che la vita sia qualcosa che si può ingannare. Testimonio io e
mia moglie. Così possiamo prendere posizione per amare. Quello che questo Carisma ha fatto per la mia vita è grande anche in comunione con i volontari di Italia Solidale, in particolare Davide, Mara, Stefano e tutti gli altri. Grazie padre Angelo, grazie, grazie.
Proprio su questa testimonianza, specie negli ultimi due anni, ci siamo impegnati molto per essere missionari e ridare quello che abbiamo ricevuto, iniziando dal ricostruire le nostre missioni in Turkana. Per questo, ci incontriamo nelle comunità settimanalmente nonostante le tante difficoltà del Turkana e siamo contenti perché sempre di più partecipano non solo i padri, ma anche le madri e i bambini. Siamo stati molto aiutati dal movimento concreto dei donatori locali per partecipare a questi gemellaggi mondiali. Abbiamo trovato tutti i donatori del 2016, 2017, 2018 e 2019 perché vogliamo essere sicuri che tutti i bambini in India siano salvati. Qui in Turkana, nonostante il deserto, nonostante il caldo, nonostante le difficoltà materiali, ringraziamo Dio perché attraverso questa esperienza di comunità e relazioni stiamo avendo una speranza per il futuro. Ringrazio Dio per la grande opportunità che oggi mi offre di poter incontrare padre Angelo, i volontari laici di Italia Solidale e tutti gli amici italiani in tutti i territori, in collegamento con tutte le missioni del mondo.
Mark Emekwi Ekunoit
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TESTIMONIANZA DI MAJOLIE EVELYNE KOLEGA
Missione: Bangui Solidale – Repubblica Centrafricana Solidale (Africa)
Responsabile: Sara Pietropaoli
Al fondatore di Italia Solidale
Caro P. Angelo, Sono felice di inviarti la mia testimonianza e di presentarti la realtà della missione di Bangui Solidale. Situata nel cuore dell’Africa, la Repubblica Centrafricana è un paese senza sbocco sul mare, confina con il Chad, il Congo Brazzaville e la Repubblica democratica del Congo, il Sudan e il Camerun. Il paese ha conosciuto numerose crisi militari e politiche che hanno distrutto tutte le infrastrutture sociali ed economiche attraverso casi di saccheggi, furti, violenze, case distrutte, stupri ecc. Tutto questo può portare contrasti e fissazioni. Queste fissazioni provengono dal non amore. Possiamo pregare ma questa fissazione non sparisce. Bisogna entrare in profondità per vedere e scoprire in un cammino personale attraverso i tuoi documenti, e attraverso la carità verso gli altri facendo fare le adozioni possiamo guarire. Ringrazio Dio e in maniera speciale te P. Angelo e la nostra responsabile Sara per la missione di Bangui Solidale, che è riuscita a trovare le persone degne per far fare le adozioni 2016 – 2017 – 2018 – 2019.
Questo testimonia un grande impegno per partecipare personalmente ad una vera rivoluzione antropologica per la libertà, la dignità e l’indipendenza per noi poveri del mondo. È Cristo che si manifesta nello Spirito e nel libro della vita e ci dona il suo corpo e il suo sangue per scacciare i diavoli. La rep. Centrafricana è stata salvata grazie alla cultura di P. Angelo, e attraverso la missione di far fare adozioni alle persone degne il nostro paese ha ricevuto la pace. Le nostre identificazioni negative si stanno risolvendo come l’albero della vita vuole.
Mi chiamo Evelyne, voglio condividere le mie esperienze personali e l’importanza della cultura di P. Angelo. Sono contenta di scriverti e di testimoniarti il carisma che Dio ha messo in me come vita. Cerco di essere coerente con la grande chiamata del carisma a fare la volontà di Dio che mi permette di essere concreatrice e corredentrice e a sentire il valore della creazione e della redenzione. Mi colpisce che quando il bambino è nei primi 30 giorni è solo nella pienezza dell’amore. Dopo i 30 giorni il bambino riceve dei condizionamenti quando non è amato e rispettato dai genitori. Io sono nata in una famiglia poligama molto lacerata. Non conoscevo chi erano i miei genitori perché sono rimasta orfana all’età di 5 anni, per questo mi sono ammalata di poliomielite e ho perso una gamba. A causa di questo mio handicap e di questa sofferenza, quando ero bambina non mi divertivo mai. C’è stata una mancanza d’amore e di gioia. Sono stata adottata da Jean Bosco che aveva creato una comunità carismatica e una casa famiglia dove aveva accolto tanti orfani. Attraverso il libro di P. Angelo “Uscire da ogni inganno” ho scoperto che il mio sesso è stato anch’esso condizionato. La sessualità è come il fiume che vuole arrivare al mare ed ha bisogno dell’amore. Purtroppo per i condizionamenti di non amore che avevo ricevuto, il mio sesso non era sviluppato.
All’inizio ero rimossa e non provavo alcun tipo di pulsione sessuale, non avevo relazioni con gli altri a causa del mio handicap ed ero sempre a pregare. A causa dell’isolamento che vivevo e della falsa spiritualità che non mi permetteva di relazionarmi con gli uomini, spesso mi masturbavo, ma quando ho letto “Uscire da ogni inganno” ho visto che era una deviazione sessuale. E’ come l’acqua che non fluisce. Questo passaggio mi ha toccato profondamente. Così come il passaggio sull’omosessualità, cioè “l’acqua nella stessa acqua”. Siccome ero abituata a relazionarmi solo con le ragazze, mi sono ritrovata successivamente in una relazione superficiale con un ragazzo, perché non conoscevo gli uomini. Lui era poligamo e io non lo sapevo. Io ripetevo il non amore registrato della mia famiglia. Davvero la cultura di P. Angelo è reale. Cercavo mio padre nelle relazioni sessuali ma non ricevevo mai una relazione nella pienezza dell’amore. Tutto questo vuoto era già registrato in tutti i miei nervi. Ringrazio sempre P. Angelo per i suoi documenti che sono come degli specchi.
L’albero della vita rappresenta il bambino nei primi 30 giorni e dobbiamo sempre educare i nostri bambini attraverso i documenti di P. Angelo affinché i bambini crescano nell’amore. Dio ha messo nella forza del sesso un’identità che si collega direttamente a Dio e alla forza dell’anima. Devo esprimere la mia sessualità per scacciare i diavoli che sono in me affinché possa avere la luce sul mio carattere e sulla sessualità che Dio mi ha donato. Sto facendo un cammino personale per guarire e adesso sto recuperando tutte le mie forze nell’amore di Dio e nell’ordine del loro sviluppo. Oggi è veramente necessario che io faccia fronte ai diavoli. Devo approfondire ancora i documenti di P. Angelo per scoprire gli altri condizionamenti. Un giorno durante le prove del coro in parrocchia c’era un incontro di giovani. Il tema dell’incontro era sull’unione libera, ognuno doveva parlare delle sue esperienze, ho testimoniato molto sulla questione dei mariti che lavorano fuori dal paese e la donna resta sola a casa. La conseguenza è la separazione e spesso le energie dei bambini sono colpite e la donna resta nell’isolamento. Ho dato la mia testimonianza personale e le persone sono rimaste molto toccate, mi hanno chiesto dove ho trovato tutte queste scoperte e i giovani hanno tutti chiesto i documenti di P. Angelo, anche il parroco.
Questa cultura è molto bella e dev’essere testimoniata e proposta anche agli altri. Mi ricordo di una ragazza che era una prostituta e in seguito è rimasta incinta, lei non conosceva il padre di questo bambino e voleva abortire. Ho invitato questa ragazza a casa mia, abbiamo visto insieme il video del bambino intrauterino e del virus. Nel video dopo i 30 giorni il bambino geme e lei ha cominciato a piangere per un’ora di seguito. Mi ha spiegato che grazie a questo video ha sentito qualcosa in lei, perché il suo piano era di gettare segretamente il neonato in un pozzo subito dopo aver partorito, ma grazie a questo video lei non avrebbe più potuto farlo. Lei ha tenuto la bambina e ora ha due anni e si chiama Esther. La mamma si è coinvolta nelle nuove comunità. Tutto è semplice il cammino è semplice e coerente per ritrovare la nostra vita. Ho anche la gioia di testimoniare il caso di una ragazza che era depressa e malata mentale. Suo padre l’aveva portata dagli stregoni ed è rimasta 3 mesi lì. Ha vissuto una vita molto difficile.
Quando sono rientrata dal meeting dell’Uganda mi hanno segnalato questa situazione. Ho detto a suo padre di riportare la figlia a casa e lui la voleva portare all’ospedale. Lì la ragazza urlava che voleva venire da me per ritrovare la pace. Un giorno sono andata all’ospedale a trovarla e le persone avevano paura che lei potesse farmi del male. Io sentivo che dovevo andare in profondità nel suo inconscio e lei mi ha raccontato la sua storia e l’origine della depressione. Suo padre e sua madre non gli avevano dato l’amore, lei viveva una vita miserabile e suo marito era molto povero quindi non riuscivano nemmeno a mangiare. Lei non conosceva le sue energie personali. Il dottore mi ha detto di riportare questa ragazza a casa perché l’avevo guarita attraverso i miei consigli. Io gli ho detto che tutto questo è grazie ai documenti di P. Angelo e lui ha chiesto di avere il libro dei 10 punti in Sango. Ora la ragazza è a casa con me, ora sta bene. Lei e suo marito si sostengono vendendo legna e altro. Per terminare la mia testimonianza, io ho adottato in casa con me due bambine orfane che considero come mie figlie. La prima, Jolivia, partecipa molto in questa cultura, lei ha il carisma di salvare i bambini in situazioni difficili. Infatti ci sono anche dei bambini orfani di cui mi occupo che vengono la mattina a mangiare da me e la sera sono dai loro genitori. Ringrazio P. Angelo, lo spirito è pratica per realizzare la volontà di Dio per il mondo di oggi.
Evelyne Solidale
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TESTIMONIANZA DI KALLEM RAJU
Missione: Nallajerla Solidale – Andra Pradesh Solidale (India)
Responsabile: Alessia Parisi
Carissimi donatori italiani
Mi chiamo Kallem Raju, vengo dall’India,dallo stato dell’ Andhra Pradesh nella missione di Nallajerla Solidale. Ho iniziato a partecipare al movimento di Italia Solidale _ Mondo Solidale nel 2004 attraverso il nostro parroco padre John Payakattu. All’inizio non capivamo a fondo i valori di Italia Solidale,io pensavo che questo movimento fosse un associazione come ce ne sono tante. Quando abbiamo iniziato a partecipare insieme al nostro parroco, facevamo solo attività di assistenza come distribuzione di libri, vestiti, pagamento di tasse scolastiche, distribuzione di riso, materiali per la cucina … ecc. Lentamente però ho iniziato a rendermi conto che italia solidale non era come le altre associazioni che fanno assistenza, ma bensì era un movimento che donava e promuove a la vita. Attraverso la visione del primo video di Padre Angelo (Il bambino intrauterino) mi sono reso conto che i “Primi 30 giorni il bambino ha relazione solo con Dio”. In quell’esperienza il bambino riceve pieno amore, libertà, dignità e indipendenza. Ho così compreso che anche per me e la mia vita era necessario tornare all’esperienza di quei primi trenta giorni che avevo perso e potevo farlo solo attraverso il Carisma e la Nuova Cultura espressa da P. Angelo. Come ho già detto è dal 2004 che ho incontrato questa cultura, ma è solo nel 2007 che i nostri volontari di Italia Solidale mi hanno aiutato e sostenuto a rendermi conto che questa cultura era necessaria per la mia vita. Se i volontari di Italia Solidale non mi avessero supportato, oggi non avrei potuto darvi la mia testimonianza. Quindi grazie a Dio, a P. ANGELO e grazie ai volontari che mi hanno aiutato.
Ora vorrei condividere con voi la mia testimonianza. In India lottiamo con diversi condizionamenti culturali uno tra tutti é il sistema delle caste. Ci sono scontri tra le caste e tra le diverse religioni. Ci sono alcune divisioni tra le caste superiori e quelle inferiori. Le persone di casta inferiore vengono trattate come persone intoccabili. Quindi le persone di casta superiore non permettono alle persone di casta inferiore di vivere nei villaggi. Secondo le persone delle caste alte quelli delle caste basse dovrebbero vivere fuori dal villaggio e non dovrebbero toccare le persone di casta superiore. Se vengono nei villaggi o toccano le persone di casta superiore subiscono alcune punizioni. E ci sono altre condizionamenti nella nostra cultura indiana come i matrimoni tra bambini, matrimoni combinati, il sistema della dote, la dominazione maschile sulle donne, gli aborti, la pianificazione familiare con la conseguente operazione delle donne per chiudersi le tube, matrimoni tra consanguinei, la sottomissione ai proprietari terrieri, questi sono i condizionamenti principali con i quali combattiamo nel mio paese tutti i giorni.
A causa di questi condizionamenti la gente vive come schiava e dipende dagli altri. In questa situazione culturale sono nato anche io, figlio di una famiglia di una casta bassa. Ho due sorelle maggiori. Sono l’unico figlio maschio nella mia famiglia. Ecco perché mio padre e mia madre hanno dato più importanza a me che alle mie sorelle. Esse infatti facevano tutti i lavori al posto mio. Per questo motivo dipendevo completamente dagli altri. Mio padre lavorava come catechista, a quel tempo i parroci assistevano le persone povere nelle parrocchie. Quindi anche mio padre dipendeva dai parroci e si é ritrovato che non poteva usare la sua libertà. Mio padre aveva dei bei vestiti, ma non li indossava mai di fronte al Parroco, e diceva che se li avesse indossati i sacerdoti non lo avrebbero più aiutato, quindi poi obbligava anche noi a vestire in modo umile e semplice. Poi, quando avevo 20 anni, ho iniziato a lavorare come catechista anche io nella stessa parrocchia. In realtà dentro di me avevo molti desideri, ma non vivevo per me secondo i miei desideri, vivevo secondo quelli degli altri,vivevo cioé solo per rendere felici gli altri.
Ho potuto vedere tutti i miei condizionamenti inconsci solo grazie all’aiuto dei volontari di Italia Solidale che mi hanno aiutato ad approfondire il Carisma e a leggere i libri di P. Angelo. Qui vorrei condividere un accaduto per far comprendere quanto il passato di mio padre fosse registrato in me ed io lo ripetevo: nel 2008 sono venuto in Italia per un incontro intercontinentale di italia solidale e anche quella volta per i miei condizionamenti non ho indossato subito dall’India i miei bei vestiti e le mie scarpe nuove ma, per paura del giudizio della mia gente sono partito da casa con dei vestiti “umili” e mi sono cambiato indossando i vestiti nuovi non appena arrivato all’aeroporto. Questo perché inconsciamente avevo paura, non stavo pensando a me, stavo pensando solo agli altri e al loro giudizio. Anche il mio matrimonio è stato organizzato e gestito dai miei genitori. Mi sono sposato nel 2001, ho sposato la figlia di mia sorella, cioè mia nipote senza volerlo. A quel tempo io avevo 19 anni e mia moglie 15 anni. Subito quando lei è nata, i nostri genitori avevano già stabilito che io l’avrei dovuta sposare. La ragione é che mia sorella ha avuto 3 bambine, e poiché in India c’è il sistema della dote che forza la famiglia della ragazza a pagare la famiglia dello sposo,i miei genitori essendo poveri non potevano pagare la dote a 3 ragazze e mi hanno costretto a sposare la figlia di mia sorella, e così io l’ho sposata. Dopo il mio matrimonio non ero contento di mia moglie. Dal 2001 al 2004 ho vissuto con tante brutte abitudini e vizi come bere alcolici, avere rapporti con altre ragazze. Non c’era una relazione adeguata con mia moglie. Poi nel 2007, ho partecipato a un incontro in Kerala, dove ho condiviso tutte le mie sofferenze con Caterina nell’incontro personale. In quell’incontro personale Caterina mi ha aiutato a realizzare la prima esperienza di me con Dio che ho avuto nei miei primi 30 giorni nel grembo materno.
Mi ha aiutato a cogliere la presenza della Vergine Maria e mi ha detto che anche se in quel momento non ero ancora maturo e sviluppato, trovando la relazione con la vera Madre Maria avrei potuto maturare e vivere come un vero maschio con la mia identità e indipendenza, e da lì poi sicuramente la Madonna mi avrebbe aiutato a recuperare una vera relazione con mia moglie fino anche ad essere benedetto con dei figli. Così dopo quell’incontro personale ho iniziato a leggere i libri di p. Angelo, il Carisma, i 10 punti di sviluppo di vita e missione, e questi libri mi hanno aiutato a realizzare il valore di me stesso e a conoscere Dio. In questo P. Angelo mi ha aiutato a fronteggiare l’identificazione negativa ricevuta fin da bambino, prima in famiglia, poi a scuola, nel lavoro e nella società. Questi libri mi hanno aiutato a uscire dai miei condizionamenti e dalle identificazioni negative. Nel 2008 ho incontrato per la prima volta P. Angelo in un incontro intercontinentale. Quella volta P. Angelo ha approfondito l’ordine dei 10 punti dello sviluppo di vita e missione. In quel momento ho potuto vedere alcuni condizionamenti che mi stavano bloccando ad avere una relazione con Dio.Da quel momento ho avuto luce su ciò che mi bloccava e ho iniziato a vivere con Dio e, anche Dio mi ha aiutato. Ho iniziato a vivere in modo indipendente tanto che uno dei primi passi di indipendenza è stato staccare la mia famiglia dal vivere a casa dei miei genitori, come fanno in genere gli indiani e sono andato a vivere in una casetta indipendente.
In quel momento ho iniziato anche l’esperienza di comunità riunendo i settimanalmente con 5 famiglie e mi ha aiutato molto. Quindi poi anche la relazione tra me e mia moglie é migliorata tanto che poi nel 2008 ad ottobre ho avuto la prima bambina e ho scelto come nome Angelina. E nel 2011 ho avuto la seconda bambina di nome Jessika. In quel momento di mio sviluppo personale anche la missione si é sviluppata di più di conseguenza e abbiamo formato così tante comunità, che stiamo dando e condividendo con loro i libri di P. Angelo per uscire dalle loro oscurità. Attraverso questo movimento di luce, fede e carità le famiglie stanno uscendo dai loro condizionamenti come dipendenza dall’alcol, schiavitù, il sistema della dote, la pianificazione familiare, i matrimoni combinati, il dominio maschile dei mariti sulle mogli e hanno smesso di mandare i bambini negli ostelli.
Con l’aiuto dei donatori italiani le famiglie hanno iniziato lavori indipendenti senza dipendere da nessuno. Prima dipendevamo dai proprietari terrieri, lavoravano a giornata tutto il giorno nei campi per pochi spiccioli, ma ora facciamo coltivazione, piccole imprese e opere creative e viviamo felici. Attraverso l’esperienza dell’adozione intercontinentale, stiamo avendo rapporti perfino con le famiglie africane. E anche attraverso l’adozione interstatale stiamo intrattenendo rapporti con le comunità di altri stati dell’India. Ora sono felice di dire che abbiamo fatto un altro passo importante, attraverso la nostra esperienza abbiamo trovato i donatori locali abbiamo avuto rapporti di gemellaggio con le famiglie africane del Kenya dal 2016, 2017, 2018, 2019. Ognuna delle 5 famiglie della comunità sta trovando un donatore locale indiano usando tutte le loro energie e la loro testimonianza e questo donatore indiano adotta un bambino africano del Kenya. All’inizio abbiamo pensato che fare questa esperienza dei donatori locali fosse molto difficile ma invece con l’aiuto dei libri P. Angelo e il supporto dei nostri volontari di Italia Solidale ci abbiamo creduto, ci siamo impegnati e ci siamo riusciti, ed è un esperienza incredibile di relazione nella carità. Sono felice di condividere con voi un’altra esperienza che stiamo vivendo: le famiglie della nostra missione Solidale si riuniscono mensilmente nel nostro centro di formazione o capannone con i loro raccolti, verdure, legumi, frutta… ecc, e organizzano tutto come un piccolo mercato e si scambiano i prodotti con il metodo del baratto. Attraverso questa esperienza concreta stiamo vivendo anche uno scambio di amore tra di noi.
Nella mia missione di Nallajerla Solidale ci sono 125 comunità in 13 zone. E ci sono ancora tante famiglie che si stanno facendo avanti per vivere in questa cultura, ma non abbiamo ancora abbastanza donatori italiani. Per questo vi chiedo di pregare e partecipare alla nostra missione; vorremmo infatti diffondere questa bella cultura e raggiungere tutte le famiglie sofferenti, ma abbiamo bisogno di voi italiani per vivere veri scambi e relazioni, quindi aiutateci trovando persone degne come voi che adottino i bambini delle nostre famiglie. Ringrazio P. Angelo, fondatore e presidente di questa nuova cultura per averci raggiunto con la sua testimonianza e il Carisma. Sono felice di essere con voi nei mesi di settembre, ottobre e novembre per vivere la missione insieme.
Ancora una volta ringrazio Dio che attraverso P. Angelo mi dà l’opportunità di dare e ricevere amore nell’esperienza di Mondo Solidale. Distinti saluti,
Kallem Raju
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TESTIMONIANZA DI Manjunatha Tharundanu Konda
Missione: Bangalore Solidale – Karnataka Solidale (India)
Responsabile: Luca Rando
Quando ho incontrato la nuova cultura di vita, ero molto sofferente e arrabbiato con la vita e con mia madre. Nella mia infanzia ho sofferto molto: mio padre è stato ucciso per motivi politici prima della mia nascita che, per questo motivo, è stata considerata come una vergogna. Mia madre, per paura di ritorsioni, sin dall’età di 4 anni, mi ha mandato a lavorare lontano come schiavo-bambino in casa di estranei, anche 20 ore al giorno. Avevo molte ferite sul corpo, procurate dal lavoro di tagliare gli alberi e dall’essere da tutti picchiato. Per via dei condizionamenti di casta non avevo neppure il diritto di mangiare con gli altri, per cui mi veniva dato in mano il mio cibo da consumare appartato. Desideravo molto studiare, ma dopo la decima classe non avevo tempo di farlo. Anche mia madre ha sempre lavorato molto (c’erano altri figli da sfamare ma sono morti tutti; attualmente ho un’unica sorella che è sposata), ma non ha mai avuto una relazione con me ed ho sofferto molto per questo nutrendo un grande rancore verso di lei e verso mio padre. Non sentivo di dover amare qualcuno tanto meno i miei genitori. Dopo avere superato l’esame della decima classe, mia madre mi ha spedito in un’altra casa dove avevo quattro ore di scuola e per il resto lavoro come schiavo nei campi e nell’allevamento di polli. Poi con l’aiuto del governo ho potuto continuare gli studi a Bangalore dove mi arrangiavo con lavoretti saltuari. Mi sentivo più libero ma non ero sviluppato nella mia identità ed ho subito assunto brutte abitudini sull’esempio degli altri ragazzi dell’ostello statale. L’odio per mia madre cresceva dentro me. Ho continuato gli studi con molti sacrifici e sono riuscito a diplomarmi.
Per lavoro ho conosciuto le suore Salesiane e, dopo poco, Caterina, Luca e la cultura di vita che P. Angelo ha donato all’umanità. Attraverso la Nuova Cultura di Italia Solidale ho capito che Dio ha fatto l’uomo a sua immagine, respirando la sua stessa vita in Lui. E ogni anima desidera essere unita al Creatore. Ma il diavolo è entrato nella vita dell’uomo e il non amore ha condizionato questa somiglianza allontanando l’uomo da Dio. Così ferito e indiavolato l’uomo si adatta a molti compromessi, si riduce agli uomini ed alle cose, perde la libertà investita da Dio nella natura unica della sua persona e diventa insoddisfatto, violento e dipendente. Ogni essere umano desidera sempre rispetto e amore nell’io potenziale, forza interiore cruciale creata solo da Dio che è amore, e continua a soffrire fino a quando non ritorna a Dio. Ogni persona, ogni famiglia, ogni religione e ogni società è costantemente alla ricerca di sperimentare tutte queste forze che si innamorano di Dio per vivere pienamente la vita. Era esattamente successo così anche a me: il diavolo era entrato nella mia vita, ridotto il mio rapporto perfetto con Dio, mortificato le mie energie personali ed ero diventato sub-umano e senza Dio.
La nuova cultura di vita mi ha anche fatto vedere che ogni forma di vita in questo universo è un albero di vita che cresce e si sviluppa nelle sue energie fino a raggiungere il suo Creatore. Nell’Albero della Vita di ogni persona, come energia unica e nuova ci sono le forze di Dio, anima, sessualità, nervi, corpo e mente. Umani come siamo ingannati dal diavolo attraverso la povertà, la malattia, la violenza, ed anche accecati dalle proprie capacità, dall’orgoglio e dalla mancanza di fede nel Creatore, non potevamo avere alcuna luce sui segreti dell’Albero della Vita e sulla potenzialità che ha di dare frutti. Ora grazie a P. Angelo sappiamo che il piano di Dio per ogni essere umano è di rimanere in Lui e realizzare le energie dell’Albero della Vita ed essere fecondo in questo mondo. In questo processo abbiamo i nostri modelli e assistenti come la Vergine Maria, Gesù Cristo, e i Santi. Nella Vergine Maria possiamo vedere pienamente sviluppato l’Albero della Vita in Dio. Gesù Cristo ha sconfitto il diavolo con la sua morte e risurrezione. Anche noi possiamo vedere e distruggere il potere del diavolo attraverso la ferma fede in Dio, incarnazione, morte e resurrezione come Gesù e con puro amore verso i nostri simili. Cristo attraverso la risurrezione ha dato a tutti una nuova vita e una nuova potenza in abbondanza attraverso la quale possiamo sconfiggere il diavolo e condurre una vita pienamente umana. Io non avevo alcuna idea di come risolvere il mio dolore nonostante cercassi sempre la verità. Pur essendo Indu’ nessuno mi aveva mai accompagnato in un tempio, non avevo mai pregato, non sapevo nulla di Dio.
Con la luce di questa cultura ho iniziato a vedere la mia storia, a lavorare molto su me stesso per diventare un essere umano maturo e mi sono reso conto che ho uno scopo nella vita e Dio onnipotente ha un grande piano per me e per tutti. Ho cominciato a comprendere le cause della sofferenza nella vita e non essere abbattuto o insoddisfatto della vita. Mi sono sentito rafforzato ad affrontare i problemi della vita con una nuova comprensione fondata su Dio e non sulla mia cultura d’origine. Ho iniziato a vivere questa nuova cultura di vita, a pregare, a sconfiggere il diavolo e la sua entrata nella mia vita e testimoniare Gesù Cristo. In questo viaggio della mia vita il mio modello e fonte di forza è la Vergine Maria fino a quando non La raggiungerò in paradiso. Ora sperimento il valore delle mie energie e come solo con l’unione personale con Dio e nella carità posso vivere in modo significativo, sperimentare la libertà, giorno per giorno, per migliorare me stesso e amare. Nella formazione Caterina aveva approfondito la relazione intrauterina del bambino con la madre: ne fui colpito moltissimo! Sono riuscito ad avere luce anche sulle sofferenze di mia madre, superare la mia rabbia contro di lei, sono andato a trovarla e ho potuto prendermi cura di lei nei suoi ultimi due mesi di vita. Ora la mia anima l’ha perdonata e mi sento in pace. Sono sposato, ho due figli ed una grande famiglia composta da tutte le comunità del Karnataka: mi sento interiormente realizzato e felice.
Questa nuova cultura della vita può salvare il mondo dal caos attuale, dalla cultura di morte di una scienza che nega Dio, da un materialismo che sta prendendo il sopravvento e facendo morire di fame le persone. Vedo le persone intorno a me sempre più occupate con il proprio lavoro, cercando di aggiungere comfort sintonizzati al divertimento superficiale e sempre più famiglie distrutte, divorzi, mancanza di rispetto reciproco fino alla morte. Sono grato a Dio e P. Angelo di poter condividere questa nuova cultura della vita che invece valorizza l’identità personale nella carità, con la mia famiglia, tutte le famiglie delle piccole comunità in Karnataka e quelle gemellate in Africa, tutti i donatori Italiani, locali e intercontinentali. Sono felice di diffondere questa cultura ai miei fratelli e sorelle perché possano essere persone libere e indipendenti, in grado di trovare la forza in Dio e in se stessi ed essere a loro volta capaci di aiutare gli altri. Mi sento più unito al mio prossimo e colgo di più la mia responsabilità nel piano che Dio ha affidato a P. Angelo per l’umanità. Il contenuto di questa Nuova Cultura è molto profondo e so che è necessario passarlo agli altri senza ridurlo.
Come Padre Angelo è entrato nella mia vita ora anch’io sento di dover entrare nella vita degli altri. Ho tradotto il libro Uscire da ogni inganno e traduco e passo agli altri, di volta in volta, i documenti di P. Angelo inviati attraverso Italia Solidale. Nelle lettere delle famiglie ai donatori mi accerto che passi il messaggio di libertà della nuova cultura. Mi sento molto benedetto e privilegiato da Dio per essere entrato in contatto con questa cultura della vita che mi rende più unito a Dio e ai miei simili. Mi ha aiutato moltissimo a realizzare le mie energie, il mio valore, a vivere una vita dignitosa, libera ed amare. Questa cultura mi dà molto coraggio e forza per sconfiggere il diavolo dalla mia vita ed apprezzare tutti i suoi doni, i talenti, le opportunità, la mia famiglia, gli amici, le relazioni e l’intera creazione. Dio è misericordioso mi ha dato l’opportunità di vivere in questo mondo, una vita pienamente umana attraverso la realizzazione della nuova cultura della vita per me e per una moltitudine di persone in India e nel mondo collegate attraverso i gemellaggi. Sono ora contento di poter arricchire ancora di più la mia esperienza in comunione con i volontari di Italia Solidale nella missione che loro conducono nei territori Italiani.
Lode a Dio e grazie a Padre Angelo Benolli, Manjunatha Tharundanu Konda
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TESTIMONIANZA DI FERNANDA MARIA ZAPATA
Missione: Villa Rica Solidale – Colombia Solidale (Sud America)
Responsabile: Antonella Casini
“Troppe volte crediamo che la vita dipenda da quello che noi stessi pensiamo o vogliamo”. Ho voluto partire da questa meravigliosa frase di p. Angelo Benolli perché penso che parli di uno dei maggiori inganni che tutti abbiamo e che ci hanno trasmesso sin dall’infanzia. Sono cresciuta in un “focolare sicuro”, dove mio padre sempre si è sforzato di darmi tutto quello di cui avevo bisogno. Ero la più grande delle mie tre sorelle. Mia madre era una donna totalmente dedicata alla sua famiglia e stava in casa, dedicava tempo a noi e al suo lavoro che svolgeva sempre a casa. Tutto questo era “rassicurante” e mi sembrava molto buono. Però, con questa “buona educazione” che ricevevo insieme a qualcosa di materiale, in me si radicava l’idea che non avevo bisogno di nulla e di nessuno e quindi “NON MI IMPORTAVA DI NESSUNO E PENSAVO CHE A NESSUNO IMPORTASSE DELLA MIA VITA”. A questo si sommava il fatto di avere una nonna materna che mi ripeteva in continuazione che non mi dovevo unire o relazionarmi con “i negri” e noi vivevamo a “Villa Rica”, territorio che per il 99.9% è popolato da Afro discendenti.
Quindi, con chi potevo relazionarmi? Mi chiusi in me stessa. Crescevo con l’idea di essere una gran persona, di avere molte capacità, anche perché avevo successo in quasi tutte le attività che iniziavo come lo studio e altro, mi convincevo sempre più di essere “grande”. Vedevo mio padre come “il Migliore”, anche se, come ogni persona, aveva i suoi condizionamenti negativi. Mi ero attaccata a lui anche perché non avevo una buona relazione con mia madre. Però come una “brava figlia” la non le dicevo nulla. Ad un cert o punto la mia vita subì un duro colpo: mio padre morì all’improvviso, scomparve questa persona che, fino a quel momento, “mi aveva dato tutto”. Si, apparentemente mio padre era un uomo “forte”, mi aveva dato un esempio di “imprenditorialità” e di indipendenza, era anche un uomo solidale, però non mi aveva insegnato che tutto si doveva conquistare e mi aveva sempre sostituito. Passò un po’ di tempo, furono anni difficili, in cui ci ritrovammo senza più nulla, ma oggi, grazie ai libri di p. Angelo e ai suoi documenti, comprendo che L’IO POTENZIALE, IL SIGILLO DI DIO, CON LA MORTE DI MIO PADRE, INIZIAVA A SVEGLIARSI …
Dopo quasi 3 anni dalla morte di mio padre, con un fidanzamento rapido, mi sono sposata con Alcide, una bella persona, con un buon lavoro. Con lui condividevamo molte proiezioni incestuose, anche se in quel momento non me ne rendevo conto. Avevo una malattia terribile ai reni, con forti dolori, tanto che a volte non potevo muovermi. I medici mi riempivano delle più diverse medicine che, il più delle volte non servivano a nulla. Cominciai a fare una vita molto simile a quella di mia madre: una donna di casa dedicata alla famiglia. Presto arrivò un regalo meraviglioso: Daniel Fernando, un bambino sano e meraviglioso che avevamo chiesto a Dio e che arrivò rapidamente. Stavo conducendo una vita “buona”. Avevo tutto, mio marito aveva un buon lavoro e guadagnava bene. Che potevamo volere di più? Questo era ciò che pensavo in quel momento. Quando Daniel aveva due anni, la vita ci diede una grande lezione. Mio marito perse il lavoro e subimmo un tracollo economico. Ora, grazie ai libri di p. Angelo Benolli, vedo che questo tracollo non avvenne per un fatto economico, ma perché, fino quel momento, avevamo costruito sopra la sabbia.
Vennero 3 anni molto difficili, ma, allo stesso tempo, molto costruttivi a livello personale perché ebbi la possibilità di tirar fuori “l’Io potenziale”, però, non avendo la maturità, non ho potuto dare un buon frutto, solo oggi lo vedo. Tutto ha bisogno della base del Carisma per potersi sviluppare in una buona costruzione. Per questo penso che tutti dobbiamo conoscere e vivere questa cultura di Vita sin dall’inizio della nostra vita e non solo quando la famiglia è già formata perché, come ci mostra p. Angelo nei “Dieci punti di Sviluppo di vita e missione”, prima di tutto c’è Dio e la persona nella Carità, solo con questa base possiamo amare nella coppia e nella famiglia. La mia famiglia si stava separando, le mie malattie aumentavano. La mia fede in Dio era molto debole. Venne un momento in cui per due settimane mi faceva male tutto e non mangiai nulla. Ero bianca come un cadavere. Mio marito mi portò dal medico, mi fecero molte analisi, ma, sorprendentemente, non avevo nulla di fisico. Solo durante l’ecografia Intra vaginale videro che ero al secondo mese di gravidanza. Che sorpresa! Chiedo perdono a Dio e a mio figlio, ma io in quel momento sentii che sarei morta e non volevo il bambino. Solo dopo, alla luce di questa cultura, ho compreso la benedizione enorme che Dio mi stava dando.
Questo bambino che tutti voi avete conosciuto era JUAN SEBASTIAN. Io non capivo, in quel momento, che “la vita è come è, non dipende da me, da quello che io voglio o altri dicono”. Dopo un anno dalla nascita di Juan Sebastián avevamo posto ordine nelle nostre cose, mio marito aveva trovato un ottimo lavoro come camionista e io nuovamente ero tornata a fare la donna di casa e ad essere una madre dedicata ai miei figli. La mia malattia ai reni persisteva. In quel momento iniziai a coinvolgermi nella missione e ricevetti il libro “Uscire da ogni inganno”. Cominciai a leggerlo e non mi stancherò mai di ripetere quanto forte è stato l’impatto che causò in me la lettura del capitolo sull’ “IO POTENZIALE”. Poco tempo dopo entrai in una comunità di 5 famiglie. Ci riunivamo ogni venerdì e ricordo che era molto bello per me. Qualcosa cominciò a smuoversi in me, senza saperlo, stavo finalmente facendo l’esperienza di condividere con altre persone diverse da me, e senza rendermene conto, senza nessuna medicina, sono guarita dalla malattia che avevo ai reni. Solo dopo qualche tempo, con questa esperienza dei libri e della comunità, mi resi conto che mi ero ammalata per mancanza di sane relazioni e che il “gran bene” che la mia famiglia voleva farmi era un grande male che mi aveva impedito di svilupparmi nelle relazioni con altre persone diverse da noi.
Credo che questa chiusura nell’ “ambiente familiare” sia uno dei più grandi mali che affligge il mondo. Per questo le comunità con i libri di p. Angelo e i gemellaggi sono tanto importanti. So che i miei genitori non sono colpevoli, ma ora ho compreso che: “la vita non s’inganna” e non è quello che pensiamo o vogliamo. Passò il tempo, mio marito lavorava molto, io curavo i miei figli, durante questo tempo continuavo a leggere il libro e anche a condividerlo con mio marito, mentre lui dormiva perché, lui, da sveglio, non “aveva mai tempo”, doveva sempre lavorare per “darci il meglio di tutto”. Così avvenne che, Sebastian smise di mangiare: era divenuto anoressico e stava per morire, aveva 5 anni e pesava come un bimbo di 3. Ora comprendo che il bambino si era stufato di avere tutto e non avere nulla perché non aveva relazioni di vere con noi e specialmente con Alcide. Come poteva se suo padre era sempre assente? Non mangiare era un modo di reclamare sottilmente la sua presenza. Molti di voi già conoscono questa storia. Tornai all’Io potenziale, a cogliere la relazione tra la situazione che stavo vivendo e la realtà dell’Io potenziale. E’ un contenuto che muove e continuamente ognuna delle mie cellule. Grazie a questa luce ho potuto cogliere in quel momento l’energia personale di Juan Sebastian che ci stava facendo sentire la nostra discordanza dalla natura e che reclamava la vita. Ed è stata questa luce che oggi fa sì che noi siamo ancora qui e Juan Sebastian è ancora vivo. Così io ho avuto la forza di restare con Dio ed essere staccata quando mio marito mi attaccava dicendo che era colpa mia se il bambino non mangiava, visto che quando c’era lui mangiava tutto. Ebbi la forza di continuare a leggergli “Uscire da ogni inganno”. Ora non dormiva più quando lo facevo. E di sostenerlo a leggere da solo per poi condividere in comunità. Cosa che lui fece. Fu questa esperienza con i libri di p. Angelo e la comunità che portò Alcide a lasciare il suo lavoro ben retribuito per svolgere un lavoro creativo e di servizio e poter dedicare il giusto tempo di relazione alla famiglia. Così Juan Sebastian ricominciò a mangiare ed in poco tempo tornò ad essere un bimbo sano e felice. Siamo rimasti davvero sorpresi quando abbiamo scoperto che i nostri donatori italiani (Stefano e Marilena) avevano vissuto una situazione simile con la loro figlia.
Questa è la Grazia dei gemellaggi. Oggi Alcide fa il contadino in un piccolo campo che abbiamo. Anche insieme ai nostri figli, siamo pienamente coinvolti nella missione con le altre famiglie di Villa Rica Solidale e di altre missioni qui in Colombia, in collegamento con i volontari di Italia Solidale, con P. Angelo e con il Mondo Solidale. Alcide e Juan sono già venuti in Italia per la missione nei territori e sarei contenta di poter dare anche io il mio contributo alla missione sui territori italiani. Come potrei non essere pienamente missionaria quando “Italia solidale – Mondo Solidale” mi ha restituito la vita? Si “IL CARISMA DI ITALIA SOLIDLE – MONDO SOLIDALE, mi ha fatto crescere, mi ha restituito la famiglia, mi ha fatto maturare come persona, come donna, mi ha regalato l’opportunità di vivere esperienze uniche con tante persone, testimoniando la mia esperienza e ascoltando, interiorizzando tante testimonianze di vita. Sono grata perché tutto questo ha riportato a Dio e a dare a Lui il primo posto da cui mai dobbiamo rimuoverlo. Così, da tre anni e mezzo, mi sono coinvolta pienamente nella missione, giorno dopo giorno. Perché l’esperienza con i libri ed i documenti di p. Angelo Benolli e l’approfondire ognuno dei contenuti mi ha mostrato quanto è necessaria questa cultura non solo per me, non solo per la mia famiglia, non solo per la mia comunità o per la mia missione, ma per ogni persona. I diavoli che incontro sono molti, tentano di confondermi, però già conosco le forze meravigliose che DIO ci ha dato. La lotta continua, la missione di ogni giorno ci fa crescere, non possiamo fallire.
E’ meraviglioso quando ascolto p. Angelo dire che “I diavoli sono una grazia” si, è vero! Perché con la Grazia di Dio e con il Carisma possiamo vincere ed essere veri uomini e vere donne in Cristo, solo così possiamo dare testimonianza agli altri. Davanti alle difficoltà che ci sono state in passato nella nostra missione, si è svegliato uno spirito missionario e, grazie all’accompagnamento di missionari come Antonella Casini e Stefano Bovenzi e anche grazie all’opportunità che Dio ci ha dato quando P. Angelo è venuto qui tra di noi per il Meeting del 2017, si è rafforzata la nostra collaborazione nella missione di Villa Rica, sono venute fuori le persone degne (una ogni due comunità) che stanno aiutando tante persone a vivere e a far si che altri vivano, comprendendo che ognuno ha la sua storia e i suoi condizionamenti, ma che Dio c’è e con il Carisma lo possiamo ritrovare per guarire e amare. Tutti meritiamo di vivere questa opportunità che Dio ci ha dato. Il fatto di condividere anche con le altre missioni, come stiamo facendo qui in Colombia, è un’esperienza meravigliosa in cui “nessuno fa un favore a nessuno, ma tutti cresciamo come persone, serviamo Dio, viviamo e facciamo vivere”.
E’ un onore che tutte queste famiglie mi permettano di condividere con loro. La missione è l’opportunità di far diventare la nostra famiglia, una vera famiglia e fare missione tutti insieme come veri fratelli. Ringrazio Dio e P. Angelo Benolli anche per l’esperienza di far fare l’adozione a distanza ad una persona del posto, vicina a noi e scambiare con i fratelli di altri continenti. E’ Eucarestia viva e presente, è vera fratellanza, vera solidarietà. E’ dare ad altre perone l’opportunità di vivere, di sentire, il piacere di servire e di ricevere Dio nel loro cuore attraverso i bambini. Grazie a Dio ogni famiglia ha trovato un donatore e troveranno anche gli altri nel 2020. La missione di ordine che stanno facendo le comunità con le persone degne è impegnativa, ma è anche facile perché, con questa base, siamo pieni di amore e fede in Dio e sentiamo che Dio sta con noi attraverso il Carisma. Perciò andiamo avanti con ogni famiglia, con le persone degne delle due comunità: tutto questo è un modo meraviglioso di arrivare alle famiglie più da vicino e trovare un sostegno perché ognuno maturi nella vita e nello spirito missionario. Faremo questa missione tutti insieme, fino a raggiungere il 100% del Carisma. Altrimenti moriremo. Anche lo scambio di prodotti nel Capannone è una vera grazia di Dio che ci rende più umili e maturi, in comunione Eucaristica tra di noi e ci permette di arrivare alla sussistenza. Stiamo continuando su questo cammino.
Anche la comunione tra tutti noi missionari della Colombia, con Antonella, Stefano, uniti a P. Angelo e a tutto il mondo solidale è un’opera di Dio con la quale ci sosteniamo costantemente gli uni con gli altri nell’approfondire i libri e i documenti di p. Angelo e nel fare un cammino sempre più profondo. Anche qui, a volte, escono i diavoli, ma è una Grazia immensa perché li vediamo e li risolviamo insieme in Cristo, alla luce del Carisma. Oggi, con i gemellaggi, con questa cultura, con le relazioni tra tutti noi, sento Eucarestia qui in Colombia e nel mondo. Dobbiamo assolutamente portare questa esperienza in tutto il mondo! Grazie a p. Angelo per aver condiviso con il mondo l’ispirazione dello Spirito Santo nella sua persona per la salvezza dell’umanità!!!
María Fernanda Zapata Millan
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TESTIMONIANZA DI LEUVAN PEREIRA TRINIDADE
Missione: Sao Joao Solidale – Brasile Solidale (Sud America)
Responsabile: Anna Fanuele
Mi chiamo Leuvan Pereira Trindade ho 31 anni e sono un missionario della nuova missione di São João das Neves, Maranao, Brasile. Mi chiamo Leuvan Pereira Trindade ho 31 anni e sono un missionario della nuova missione di São João das Neves. Parlando della missione e di come l’ho conosciuta, mi trovavo nella comunità di Kilombola, vicino dove abito 2 anni fa. Ho incontrato Anna che mi ha regalato un libro e nel primo momento quando ho letto ho visto che Padre Angelo Benolli era un Oblato di Maria Vergine, fondata da Padre Pio Lanteri, e siccome io ero un appassionato della figura di Lanteri e avrei voluto ricevere una sua reliquia ho iniziato ad interessarmi! Ho scritto ad Anna e ho iniziato a leggere e ho iniziato a relazionarmi con Lei. Ogni settimana ci sentivamo e parlavamo dei contenuti del libro e lei mi testimoniava la sua esperienza, così sempre più coglievo la forza di questa esperienza e qualcosa dentro di me é iniziato a cambiare, ho sentito come era necessario vivere il Carisma nella mia vita e alla vita delle persone vicine alla mia zona. Ho invitato altre persone, ho iniziato a fare comunità, leggendo il libro e il libro mi ha aiutato molto a incontrarmi.
Questo carisma mi ha aiutato a scoprire me stesso, mi ha fatto conoscere e vedere che io non stavo bene. Nella mia vita Ho sempre cercato di trovare una strada perché sentivo di volete conoscere me stesso, mi sono cercato nella fede e nella relazione con Dio ma non avevo mai trovato né Dio né me. Ho fatto varie esperienze, sono stato un anno con i monaci, ma non mi sono mai incontrato poi sono stato con i francescani ma anche lì sono scappato, ogni volta incontravo leggi e sessualità deviata, persone che seppur volendo non mi testimoniavano mai una coerenza e io sentivo dentro tant’è difficoltà che non riuscivo mai a risolvere e mi giudicavo. Quando ho incontrato la missione ho iniziato a sentire che finalmente avevo la possibilità di scoprire la mia storia e di scoprire me stesso e ho scoperto l’inconscio nuovo che Padre Angelo proponeva e che ha dato risposta al sentire che io già avevo dentro, di sentire la mia storia, di toccare le mie ferite inconsce e ho iniziato ad impegnarmi, Anna mi aiutava a cogliere che dovevo muovermi per amare e sanare le mie mancanze d’amore, così con impegno ho portato la missione alle famiglie vicine. Ho trovato altre persone degne con le quali ho fatto comunità con i libri e con loro sono arrivato alle famiglie.
Qui adesso ci sono dieci comunità e altre dieci comunità in un’altra zona e stiamo completando altre due zone. Ci sono 100 famiglie e contiamo di completare la missione entro l’anno. Tante famiglie iniziano a chiedere di partecipare, si sente la presenza forte di Dio. Qui noi come popolo siamo una comunità che ha sempre lottato per prendere posizione davanti ai padroni che possedevano le terre. C’era qui con noi una suora sarda che ci ha aiutato tanti anni fa ma purtroppo lei non ha potuto conoscere il carisma, e senza luce le lotte che abbiamo fatto sono state più con la testa che con l’anima. Sono grato alla missione che con la sua grazia ci rinnova ogni giorno, e sono grato a Dio per padre Angelo, perché lo spirito santo ha suscitato in lui questo carisma. Ma il Carisma sta dentro ognuno di noi e sta a noi ogni giorno coglierlo e viverlo con umiltà perché possiamo fare una missione vera come Cristo vuole essendo maschi e femmine veri e forti! Ringrazio Dio anche per tutte le relazioni che si creano con questa missione, per i gemellaggi con gli italiani e gli africani, tutte queste relazioni ci stanno aprendo l’anima e salvando dalle nostre chiusure e sofferenze.
Voglio continuare ad impegnarmi per arrivare alla mia sessualità sana e nell’amore e formare una vera famiglia, io vengo da una famiglia di undici figli, io sono l’ultimo. La relazione con mio padre é sempre mancata, mia madre ha sempre subito e si è chiusa sui figli e non c’erano relazioni forti ma solo affettive e deboli, eravamo molto poveri e c’erano molte necessità. Il mio bisogno era uno schiavo che veniva dall’Africa e che una volta andando a pescare al fiume vide una fanciulla indigena nuda alla quale offrì il pesce ma poi la rapì per prenderla in moglie. Oggi grazie a Dio posso vedere che cosa c’è nella mia storia e continuate ad impegnarmi per tornare alla meraviglia che Dio ha messo in me e in ogni persona. Parlando della missione e di come l’ho conosciuta, mi trovavo nella comunità di Kilombola, vicino dove abito 2 anni fa. Ho incontrato Anna che mi ha regalato un libro e nel primo momento quando ho letto ho visto che Padre Angelo era un Oblato di Maria Vergine, fondata da Padre Pio Lanteri, e siccome io ero un appassionato della figura di Lanteri e avrei voluto ricevere una sua reliquia ho iniziato ad interessarmi!
Ho scritto ad Anna e ho iniziato a leggere e ho iniziato a relazionarmi con Lei. Ogni settimana ci sentivamo e parlavamo dei contenuti del libro e lei mi testimoniava la sua esperienza, così sempre più coglievo la forza di questa esperienza e qualcosa dentro di me é iniziato a cambiare, ho sentito come era necessario vivere il Carisma nella mia vita e alla vita delle persone vicine alla mia zona. Ho invitato altre persone, ho iniziato a fare comunità, leggendo il libro e il libro mi ha aiutato molto a incontrarmi. Questo carisma mi ha aiutato a scoprire me stesso, mi ha fatto conoscere e vedere che io non stavo bene. Nella mia vita Ho sempre cercato di trovare una strada perché sentivo di volete conoscere me stesso, mi sono cercato nella fede e nella relazione con Dio ma non avevo mai trovato né Dio né me. Ho fatto varie esperienze, sono stato un anno con i monaci, ma non mi sono mai incontrato poi sono stato con i francescani ma anche lì sono
scappato, ogni volta incontravo leggi e sessualità deviata, persone che seppur volendo non mi testimoniavano mai una coerenza e io sentivo dentro tant’è difficoltà che non riuscivo mai a risolvere e mi giudicavo. Quando ho incontrato la missione ho iniziato a sentire che finalmente avevo la possibilità di scoprire la mia storia e di coprire me stesso e ho scoperto l’inconscio nuovo che Padre Ângelo proponeva e che ha dato risposta al sentire che io già avevo dentro, di sentire la mia storia, di toccare le mie ferite inconsce e ho iniziato ad impegnarmi, Anna mi aiutava a cogliere che dovevo muovermi per amare e sanare le mie mancanze d’amore, così con impegno ho portato la missione alle famiglie vicine. Ho trovato altre persone degne con le quali ho fatto comunità con i libri e con loro sono arrivato alle famiglie.
Leuvan Pereira Trindade