Oggi è possibile amare veramente?
Si è appena concluso il Sinodo sull’Amazzonia: un evento fondamentale non solo per la Chiesa. In questo sterminato territorio, infatti, si vivono gli stessi drammi che affliggono tutta l’umanità: la crisi socio-ambientale, le migrazioni forzate, la convivenza tra religioni differenti, ecc. Ringraziamo profondamente Papa Francesco e tanti Pastori che colgono la necessità di uscire dal “clericalismo” e ripartire dalla “conversione integrale” di ogni persona, di ogni cultura e pastorale; che vedono la connessione tra i condizionamenti irrisolti di ognuno, i contrasti culturali e sociali, le guerre e l’inquinamento ambientale. Ma come realizzare questa “conversione integrale”? Da secoli le persone sono dipendenti dal potere, dall’economia, non si percepiscono più, vogliono “fare il bene”, ma non possono.
Oggi, per convertirsi, c’è bisogno di una nuova antropologia che offra gli strumenti per entrare nella storia e nell’inconscio di ognuno ferito dagl’inganni secolari mai visti, ne risolti e ritrovare l’Amore “rispettoso” di Dio che ci crea “con concreatori e con redentori” e vuole che collaboriamo con Lui prendendo la nostra croce. Solo ritrovando Dio e la nostra identità seppellita dalla polvere dei secoli, possiamo amare gli altri e il Creato. Oggi questa esperienza è possibile grazie all’impegno umano, sacerdotale, scientifico e antropologico di Padre Angelo Benolli O.M.V. che già 60 anni fa, all’inizio del suo servizio pastorale, incontrando moltissime persone ogni giorno, vedeva i secolari inganni di cui ognuno è portatore incolpevole, e, con l’aiuto di Dio, sviluppava una nuova e completa antropologia per portare la scienza alla fede e la fede alla vita.
Oggi con i 10 libri e documenti di Padre Angelo e con il nuovo modo di fare “adozione a distanza” da lui sviluppato, più di 2 milioni di persone in Italia, Africa, India e Sud America, stanno cambiando “integralmente”: ritrovano Dio, la propria identità, l’amore nella coppia e nella famiglia, un modo dignitoso di lavorare e una completa solidarietà. È un contributo fondamentale per il prezioso lavoro del Papa e della Chiesa nel nostro tempo. Non a caso i vescovi colombiani e brasiliani nelle cui diocesi sono presenti le missioni di “Mondo Solidale”, trovavandosi a Roma per il Sinodo, hanno voluto incontrare nuovamente Padre Angelo e hanno ribadito il valore enorme della nuova cultura di vita da lui sviluppata per aiutare le persone a tornare a Dio, alla loro natura, al rispetto degli altri e del Creato.
Antonella Casini
LUCE E CARITA’ RISOLVONO
Il Signore è con noi anche attraverso questo grande Papa. Ognuno di noi trovi tutte le sue energie del bambino nell’amore, come nei primi 30 giorni dal concepimento (in cui è solo con Dio, staccato da tutte le persone) e sia capace di testimoniare attraverso la carità ai bambini, per portare gli uomini e le donne alla vita, a Dio ed alla Carità. Questa è la sessualità, la missione. Ma se non vediamo l’inconscio, non coglieremo mai noi stessi. Guardate cos’è successo nella storia: che morte! Papa Francesco ha detto che più che la parola è la testimonianza che conta; quindi la “vera parola” è la testimonianza, è l’esperienza del bambino che è Amore del Creatore. Questa è la Chiesa! Abbiamo una grande grazia dal Signore che il Papa attuale non vuole le strutture, è fuori dalle strutture.
Infatti, anche il Pontefice dice che uno può essere anche Papa, Cardinale, prete o scienziato ed essere un disastro. Questo perché il male s’inserisce nelle sinapsi, sugli assoni, sulle cellule nervose e tutto ciò avviene dall’infanzia. Ma la “forza epigenica”, il Sigillo di Dio nella persona, è sempre fortissimo e non muore mai. La forza della creazione è talmente grande che nessun “diavolo” la può distruggere. Noi oggi siamo in una situazione molto negativa. Ho visto migliaia di persone di tutto il mondo e di tutte le culture, ma di sessualità nell’amore ne ho vista poca.
Non dobbiamo farci impressionare. Quando tu hai la luce, cioè vedi l’inconscio con le sue forze e credi nella potenza del Creatore, del Cristo Redentore, dello Spirito che muove e rinnova tutte le sinapsi, e se accanto a te ci sono persone veramente credenti, allora puoi guarire. Questo è ciò che ci stiamo aiutando a fare con le comunità di “Mondo Solidale-Italia Solidale” che stanno nascendo anche in tutta Italia. È proprio perché si sta male che si è costretti a cercare Dio. Ma anche quando si ha il bene di Dio non è vero che si guarisce se non si ama. La carità risolve! È l’amore che cambia le sinapsi disturbate, fa fuori tutti i “diavoli”, ti porta un’energia enorme e guarisci. Siate voi la Chiesa, con Dio.
Padre Angelo Benolli (Fondatore e Presidente di Italia Solidale – Mondo Solidale)
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Vale in Amazzonia e anche in Italia
Mi chiamo Elizabeth Narvaez Hoyos, vivo a Florencia – Caquetá, nell’Amazzonia colombiana. La nostra terra è stupenda, ma da secoli patisce violenza. Ai tempi della colonizzazione c’è stato il genocidio degli indigeni. Oggi c’è il narcotraffico, la guerriglia, l’invasione dei profughi in fuga dalla guerra che da decenni insanguina la Colombia. Davanti a questi drammi le persone si sono sempre “rassegnate”. C’è molta depressione, alcolismo e promiscuità sessuale. Anche io vivevo in un disordine totale, bevevo in continuazione perché mi sembrava di stare bene con l’alcool. I miei genitori mi avevano trasmesso questo condizionamento. Mio padre, sin da piccola, mi faceva ubriacare con lui. Per noi era un orgoglio avere questo vizio. Nessuno ci aiutava a comprendere che ci stavamo distruggendo. Ho iniziato ad avere rapporti sessuali a 16 anni. A 24 anni sono rimasta incinta. Il mio compagno non voleva il bambino e io abortii. Un anno dopo abortii di nuovo.
Iniziai ad essere tormentata dai sensi di colpa. Chiedevo a Dio di perdonarmi, ma non credevo che lo avrebbe fatto. Lasciai il mio compagno e ne trovai un altro con cui ebbi una bambina. Volendo riconciliarmi con Dio andai a confessarmi, ma il sacerdote mi disse che non poteva assolvermi perché avevo commesso un crimine e perché, come la maggior parte delle coppie colombiane, convivevo senza essere sposata in chiesa. Ero disperata! In quel momento, attraverso “Mondo Solidale – Italia Solidale”, ricevemmo l’adozione a distanza da parte di una famiglia italiana. Insieme a mio marito entrammo in una comunità e cominciai a conoscere i libri, i documenti, i video di Padre Angelo. Attraverso questi contenuti e le testimonianze delle altre famiglie ho scoperto che mi ero allontanata da Dio e da me perché non ero stata amata dai miei genitori che, senza colpa, mi avevano trasmesso i condizionamenti culturali secolari di cui anche loro erano vittime. Tutto questo non amore si era inciso sulle mie cellule nervose e io, senza volerlo, lo avevo ripetuto.
Così ho superato i sensi di colpa e, insieme al mio compagno Orgey, ho cominciato ad impegnarmi in un serio cammino di conversione per trovare Dio e liberarmi da questi diabolici condizionamenti inconsci. La luce dei libri, la preghiera, la comunità, la relazione con famiglie di tutto il mondo e la missione con le altre famiglie povere del nostro territorio sono stati fondamentali. Sia io che il mio compagno abbiamo testimoniato l’esperienza che stavamo vivendo anche ad altre famiglie indigene che vivono nella foresta pluviale. Da questo è nata una nuova missione. Quest’anno sono stata due mesi in Italia per partecipare alla missione nei territori con i volontari di “Italia Solidale” a testimoniare tutto questo alle persone italiane. È stato un modo per ringraziare Dio, Padre Angelo Benolli, i volontari e le famiglie del mondo per tutto l’amore ricevuto. Oggi mi sento riconciliata con Dio non solo perché ho ottenuto l’assoluzione, ma perché mi sento più vicina a Lui. Quest’anno io e mio marito celebreremo il Sacramento del matrimonio. Sento che vivere questa esperienza di Luce, Fede e Carità mondiale converte le persone e il mondo.
Elizabeth Narvaez Hoyos (missionaria di Florencia, Caquetà, Colombia Solidale – Italia Solidale)