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Perché sembra che oggi Cristo non esista? – di Padre Angelo Benolli

Perché sembra che oggi Cristo non esista?

Perché ancora oggi non riusciamo a valutare l’amore di Cristo per uscire dai tanti mali inconsci dello Spirito, dell’anima del sesso e del corpo?

Se esistono ancora tanti disordini e tante sofferenze non è certamente perché manca la forza, lo spirito, la sapienza e l’amore di Dio, ma perché è ancora molto carente una cultura di collaborazione completa e seria. Manca specialmente la collaborazione nel vedere, valutare, amare e risolvere tanti mali inconsci che condizionano ogni persona. Spesso questi mali non si vedono o non si vogliono vedere. 

Anche quando si vedono, non vi è la cultura umana e cristiana per risolverli. Molti educatori della persona e della famiglia, per nulla preparati, delegano tali problematiche agli “specialisti”. Molti altri si ostinano a negarle e pretendono di risolverle secondo la loro “mentalità” e non secondo la realtà. 

Per questo molte persone, molte famiglie e molte comunità, anche se si impegnano, non vengono a capo di nulla, anzi spesso peggiorano. Moltissime persone, moltissime famiglie, anche quando chiedono aiuto non si sentono capite ed aiutate. Oggi, il 70% dei giovani italiani affermano di non avere più punti di riferimento e di scambio. Tra i tanti altri, incontro anche un gruppo di diciottenni. 
Essi testimoniano che, prima dei nostri assidui incontri, non si erano mai trovati con se stessi, con gli amici, in famiglia e nella scuola. 
Questi problemi di solitudine personale e di scambio interpersonale sono comunissimi. Molte persone, molte famiglie sentono il bisogno di risolverli, ma non ci riescono e quando chiedono aiuto lo trovano in modo falso o non lo trovano. Tutte queste problematiche che investono lo spirito, l’anima, il sesso e le relazioni, non si possono risolvere con ragioni, con leggi, con preghiere superficiali o con raccomandazioni. È necessario essere molto in alleanza con Dio e pregare, ma pregare sulla realtà e con completa fede. 
Quando si pretende che queste persone disturbate collaborino in spirito e verità, senza partecipare loro umanamente e cristianamente, come ha fatto Cristo incarnato e crocifisso, allora il pasticcio è totale. Cristo, prima ha collaborato e pregato come ha collaborato e pregato, poi ha chiesto tutta la nostra collaborazione e dovuta preghiera. 
 
Le persone, i mariti, le mogli, i figli, gli educatori che non sono completamente risolti nei loro problemi personali, come possono pretendere di risolvere completamente i problemi personali altrui? Cristo può risolvere tutto, perché è risolto. Chi è in problemi personali e relazionali, li può risolvere solo se trova Dio e delle persone mature, competenti, ricche d’amore e concrete, come ha bisogno. 
Purtroppo spesso questi incontri non si fanno e, anche quando si cercano, non si trovano o non si ha la capacità di anima di trovarli. Siamo ancora troppo imbevuti di leggi, ragioni, “pii esercizi” che quasi mai ti toccano, ti cambiano, ti liberano. 
È però profondamente immorale non risolvere i mali fino in fondo e non prepararsi bene fino a contrapporsi a qualsiasi proposta di liberazione parziale. Tali superficialità e parzialità perpetuano metodi di risoluzione delle problematiche personali e relazionali che ormai si sono condannati da soli e hanno fatto il vuoto attorno a tutti coloro che, fissati in tali falsità, ancora pretendendo di “svuotare il mare con un secchiello” (Sant’Agostino). 
 
Non si può risolvere questo tipo di male con l’integrazione a istituzioni e organizzazioni. 
È tempo di essere morali. I mali inconsci esistono, si possono e si debbono affrontare. I cristiani si debbono preparare, non devono chiudere gli occhi, negare o delegare ad altri questo tipo di problematiche. 
Per la scarsa testimonianza di una proposta culturale che unisca scienza e fede, tali difficili questioni sono spesso affrontate ed elaborate unicamente da scienziati atei, che non potranno mai avere la cultura e la potenza di Cristo per risolverli. 
 
Certamente, non fanno un buon servizio alla verità, alle persone, alle relazioni, quei credenti che non valutano l’inconscio, oppure pretendono di affrontare superficialmente ogni cultura che lo riguardi o di risolvere superficialmente ogni suo male con superficiali incontri o integrazioni istituzionali. Ancora più male fanno quei credenti che addirittura negano che l’inconscio esista, opponendosi ad ogni proposta che lo riguardi. Con tali atteggiamenti poi come si può pretendere di portare la scienza alla Fede o la Fede alla vita?
 

 

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